Venerdì 7 febbraio, a Trieste, alle ore 18.30, all'Antico Caffè San Marco in via Battisti 18, il giornalista Pierluigi Sabatti presenta il volume della fotografa Neva Gasparo, Senza far rumore. Viaggio in Portovecchio, edito da Lint (prezzo di copertina: 30 euro). Si tratta di un bellissimo percorso fotografico fra (e dentro) gli edifici del Portovecchio, nel cuore della Trieste di ieri e di domani. Intervengono, insieme all'autrice, le urbaniste Marina Dragotto e Marta Moretti e l'architetto Luca Colomban, autori di alcuni dei contributi contenuti nel volume.

L'area di Portovecchio è considerata dai triestini una città proibita, non accessibile, deve la sua origine alla dichiarazione della città a porto franco stabilita nel Settecento dall'imperatore d'Austria Carlo VI. Edificato nelle sue forme nell'Ottocento, fu il fulcro per oltre un secolo di enormi commerci per l'epoca; qui facevano scalo i bastimenti che portavano approvvigionamenti all'impero degli Asburgo tra cui cotone, vino e legname. Dopo una prima crisi negli anni Trenta del Novecento, il declino fu definitivo dopo la seconda guerra mondiale quando fu costruito il nuovo porto per i container. E da anni è chiuso e abbandonato, la città proibita.

La fotografa Neva Gasparo lo ha ritratto e ne è uscito un reportage prezioso, che, si auspica, possa contribuire alla sua rinascita, pur con fruizioni diverse. Infatti il giornalista Pietro Spirito, nella prefazione annota non a caso: “Porto Vecchio. Un gigantesco baule dei ricordi, di marcate e irrinunciabili tracce del passato. Ma tra quei vuoti, tra quei muri sbrecciati e le matasse di ferri arrugginiti c'è, a ben guardare, soprattutto il futuro. Nei suoi scritti, nelle sue immagini, Neva Gasparo è riuscita con rara sensibilità a cogliere l'amabile contraddizione di un silenzio che sussurra di continuo. Svelando così il rifugio dei colorati, vitalissimi spettri che abitano il Porto Vecchio."