Se c’è qualcosa che forse manca nel grande calderone di Expo è la possibilità reale di incontrare i contadini delle diverse parti del mondo. Quelli che ogni giorno lavorano per «nutrire il pianeta» e creare energia (sostenibile) per la vita. Quelli che si sporcano le mani, combattono per un fazzoletto di terra e per un cambiamento realmente dal basso.
Venerdì 29 maggio dalle 14.30 alla Cascina Triulza, il padiglione della società civile, ci sarà modo di incontrare finalmente i contadini. Quelli che arrivano dalla Birmania/Myanmar, paese tanto bello quanto travagliato. Grazie a un incontro organizzato dall’Associazione Insieme Italia-Birmania che da anni sostiene i processi di democratizzazione in Birmania con progetti di scambio tra i due Paesi e ha appoggiato la creazione della Affm, la federazione dei lavoratori agricoli birmani.
A parlare di “Empowerment dei piccoli contadini birmani. Sviluppo rurale e agroindustriale sostenibile, quali strumenti di pace e democrazia” ci saranno appunto rappresentati dei piccoli contadini birmani e dei lavoratori senza terra; Vincenzo Scotti, presidente dell’associazione Italia-Birmania Insieme (Ibi); Cecilia Brighi, segretario generale dell’Ibi; Andrea Ganelli, console onorario del Myanmar in Italia e Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl. L’incontro sarà l’occasione per saperne di più della condizione del Myanmar/Birmania e delle lotte quotidiane che i contadini devono sostenere per sbarcare il lunario e vivere una vita dignitosa. Per ricordarsi che per nutrire il pianeta occorre innanzitutto dare dignità e lavoro ai contadini.