Il fantastico con Twilight o Ritorno al futuro, il drammatico con Titanic di James Cameron, il musical del Moulin Rouge di Baz Luhman con l'indimenticabile Nicole Kidman... Chi varca la soglia del Museo del manifesto cinematografico di Milano compie un tuffo nella magia del cinema grazie alle circa 1.000 locandine esposte (a cui se ne aggiungono le 11mila dell'archivio) che spaziano in tutti i generi della settima arte, dalla guerra alla commedia, dall'horror alla fantascienza... «I manifesti, che ricoprono tutte le pareti di un'area espositiva di 800 mq, sono continuamente sostituiti con altri della nostra raccolta, a seconda dei trend del momento, dell'attualità di premi o avvenimenti...» spiega Laura Susan Bozzetti, vicepresidente del museo.

INAUGURATO NEL 2013
Avviata come raccolta privata dal fotografo Giampietro Lessio, oggi presidente del museo, l'esposizione pubblica è stata inaugurata nel 2013 negli spazi che in precedenza ospitavano lo studio di Lessio. Continuo l'arricchimento dell'archivio, grazie a un lavoro ininterrotto quanto certosino di ricerca sul territorio di sale cinematografiche che ancora conservano cimeli di rilievo. «Ma riceviamo anche donazioni da privati» annota Bozzetti.

In aggiunta alle affissioni, nel museo è presente una biblioteca dedicata al cinema (quattromila solo le riviste, a partire dal 1916) ed è stata allestita una sala cinematografica con un'unica (comodissima) poltrona. C'è poi un bar dedicato al cantante Adriano Celentano, tappezzato con le locandine delle tantissime pellicole in cui ha recitato il "Molleggiato": una scelta non casuale, dato che proprio l'artista ha reso celebre la via Gluck, in cui ha sede il museo, in una delle sue canzoni. Un grande schermo per la proiezione è allestito in una delle due sale espositive.

LABORATORI E VISITE GUIDATE
Completano il tutto anche statue di personaggi celebri (Catwoman, il robot di Metropolis...) e ritratti fotografici di registi e attori. Per gli appassionati, non mancano un bookshop e una videoteca con i dvd di tanti classici. «Organizziamo poi rassegne temporanee a tema: la prima è stata dedicata a Liz Taylor, a seguire poi Guerre stellari, mostri, felini, dinosauri, tatuaggi... Inoltre proponiamo laboratori dedicati ai più piccoli, per avvicinarli al cinema partendo dalle fiabe e coinvolgendoli con canzoni e giochi.

Per gli adulti sono a disposizioni visite guidate condotte da laureati in storia del cinema: il comitato scientifico del museo, composto da docenti universitari, studia sempre nuovi percorsi e stimoli per avvicinare un pubblico quanto più eterogeneo possibile alla settima arte e al mondo del manifesto cinematografico, che in passato era l'unico mezzo di promozione dei film» aggiunge Bozzetti.

LE COLLEZIONI EUROPEE
La collezione milanese rappresenta un unicum, perché le altre raccolte specialistiche esistenti riguardano il cinema tout court, come è per il Museo nazionale di Torino (www.museocinema.it), quello di Londra (www.cinemamuseum.org.uk) e quello spagnolo di Girona (www.museudelcinema.cat), e si concentrano anche su altri aspetti della produzione, dalle attrezzature per i set alle pellicole. Un'esposizione in linea con quella meneghina è stata allestita a Montecosaro (Mc): denominata Museo del cinema a pennello (www.cinemaapennello.it) e inaugurata nel 2011, conserva bozzetti originali per le locandine dei film. Chi invece volesse informarsi sul colorato mondo delle affissioni può leggere "Invito al cinema. Le origini del manifesto cinematografico italiano" (EduCatt Università Cattolica, 12,50 euro), scritto da Roberto Della Torre, membro del comitato scientifico del museo milanese e docente presso l'Università Cattolica.
INFORMAZIONI
Fermo immagine - Museo del manifesto cinematografico di Milano
Via Gluck 45 (MM1 Pasteur, MM2 Centrale, bus 87, 90, 91, tram 2 e 5)
Aperto sabato e domenica dalle 14.00 alle 19.00, dal lunedì al venerdì su appuntamento (tel. 347.8686784, Giampietro Lessio).
Ingresso 5 euro, ridotto per i soci Touring 3 euro
www.museofermoimmagine.it, Facebook: https://goo.gl/hnWZf0