Dopo una prima rassegna in cui abbiamo proposto dieci canyon, fra i tanti, in Italia, grazie anche ai suggerimenti dei lettori e dei soci vi proponiamo una seconda puntata, più orientata al Mezzogiorno del Paese.

1 – GOLA DI STANGHE O ORRIDO GILF (BZ)

Aperto al pubblico nel 1896 e battezzato “Gola dell'imperatore Francesco Giuseppe” nel 1898, l'orrido fu frequentato da migliaia di turisti in cerca di fresco nei caldi mesi estivi. Successivamente il sentiero cadde nell'oblio, finché nel 1961 fu riaperto a cura della pro loco di Racines. Oggi si presenta con una serie di ripide scalette e strette passerelle, solide e sicure, insinuandosi tra le pareti marmoree fino a raggiungere il cuore delle bellissime Cascate di Stanghe.

L'itinerario a piedi, adatta alle famiglie, parte da Stanghe di Racines (Bz) e dura circa 45-50 minuti in salita e 30-40 minuti in discesa; solitamente si può effettuare da maggio all'inizio di novembre ed è a pagamento.

2 – L'ORRIDO DI BOTRI (LU)
L’Orrido di Botri, all'interno dell'omonima riserva naturale, è una spettacolare gola calcarea che si trova alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze e si presenta con ripide pareti scavate dalle acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono poi nel rio Pelago. Nel periodo estivo è possibile risalire l'orrido nel tratto finale, da Ponte a Gaio fino alla Piscina.
Le impervie pareti dell’Orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 metri di altezza, e da sempre costituiscono un luogo ideale per la nidificazione dell’aquila reale. L'itinerario parte da Ponte a Gaio (Bagni di Lucca), dove si trova il centro di accoglienza del Corpo Forestale dello Stato e la biglietteria.
A causa dei numerosi guadi e del fondo scivoloso, è obbligatorio sia l'uso del casco protettivo sia delle scarpe da trekking. La Riserva è solitamente aperta da giugno a settembre, in altri periodi è vietato l'accesso.
3 – LA GOLA DEL FURLO (PU)
La Gola del Furlo, nella Riserva naturale statale omonima, si snoda lungo la strada Flaminia, alla sinistra orografica del fiume Candigliano, tra imponenti pareti rocciose. Il percorso è semplice e pianeggiante, adatto anche alle famiglie, ma ricco di emozioni: parte dal Punto di informazioni turistiche della riserva e prosegue presso l’area golenale del Candigliano per poi continuare all’interno della Gola lungo la strada Flaminia, fino alla Grotta del Grano, percorrendo il camminamento pedonale appositamente realizzato dall’Amministrazione provinciale.
 
Durante l'anno la Riserva solitamente propone delle escursioni gratuite secondo un calendario pubblicato sul sito (vedi sotto).
 
Info: Centro visite della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, via Flaminia, località Furlo Acqualagna (Pu); www.riservagoladelfurlo.it.
4 – LE GOLE DEL CALORE (SA)
Le Gole del fiume Calore si trovano nel Cilento, in Campania e sono considerate fra gli itinerari turistici più interessanti e frequentati della regione. Qui, da Felitto (Sa), si possono compiere escursioni in pedalò, che consistono in una passeggiata sul fiume accompagnati da una guida che illustra le bellezze paesaggistiche e naturalistiche delle gole, ed escursioni in canoa, alla scoperta della natura più selvaggia e incontaminata.
 
Le Gole del Calore sono caratterizzate da alte pareti rocciose a strapiombo sul fiume e costituiscono un paesaggio ancora integro; si parte dal ponte medievale situato a valle di Felitto e si giunge fino al territorio di Magliano. Lungo il cammino si incontrano boschi di orniello, viburno, alloro, ontano, maggiociondolo, acero, roverella intervallati alla macchia mediterranea composta da mirto, lentisco, corbezzolo, ginestra, erica, valeriana, aglio ursino. Da osservare anche le marmitte dei giganti, particolari conformazioni di erosione delle pareti calcaree, causate dall’azione delle acque del fiume.

Curioso infine il Ponte di Pretatetta, un collegamento naturale tra le due sponde del fiume costituito da due enormi massi che franando dalle opposte rive si sono uniti realizzando un ponte naturale.
 

Info: Associazione Pro Loco Felitto, via Roma, Felitto (Sa) www.prolocofelitto.it/le-gole-del-calore
5 – LA GRAVINA DI LATERZA (TA)
La Gravina di Laterza è uno tra i più grandi canyon d'Europa scavato nelle rocce calcaree. È l' espressione più imponente e celebre di un territorio caratterizzato da numerose gravine che si estende da Ginosa a Grottaglie (Ta).

La Gravina di Laterza ha un decorso a meandri che si sviluppa per 12 Km di lunghezza con una larghezza 400 metri, tra muraglioni di roccia liscia di calcare biancastro alte anche più di 200 metri. La gravina, che si trova all'interno dell'Oasi Gravina di Laterza, gestita dalla Lipu, è visitabile a piedi (1 ora) seguendo i sentieri attrezzati che, partono dal Centro visite, dove si può vedere una mostra fotografica. L'Oasi è solitamente aperta tutto l'anno da giovedì a domenica, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 18.

Info: www.lipu.it.

6 – LE GOLE DEL RAGANELLO (CS)
La Riserva naturale Gole del Raganello è un'area naturale protetta istituita nel 1987 in Calabria, all'interno del Parco nazionale del Pollino.
 
Il torrente Raganello attraversa il massiccio roccioso nella parte orientale del Pollino creando un canyon lungo 13 km e profondo fino a 400 metri, tra San Lorenzo e Civita. Vi sono cascate, vasche d'acqua cristallina e scivoli naturali, ma il corso del torrente in estate si può seguire facilmente, guidati dagli esperti, a patto di essere attrezzati con caschetti di protezione e una muta da sub. L'itinerario completo da San Lorenzo Bellizzi (Cs) a Civita e ritorno dura circa 4 ore e solitamente si può effettuare da maggio a settembre.
 
7 – LE GOLE DEL LAO (CS)
Il torrente Lao nasce in Basilicata dalla Serra del Prete con il nome Mercure, quindi entra in Calabria e scorre nel settore più occidentale del Parco nazionale del Pollino e attraversa le gole omonime a partire da Laino Borgo (390 m), abitato raggiungibile uscendo al casello Laino Borgo dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
 
Da piazza Navarro di Laino Borgo (Cs) si imbocca la stradina che attraversa il torrente Iannello, si superano il municipio, i lavatoi comunali e si seguono i cartelli turistici posti dalla locale Scuola Media. Il sentiero (segnavia 359A) attraversa un ponte di legno nei pressi dell'imbarco per coloro che fanno rafting, e corre parallelo al fiume Lao, scavato nelle rocce del monte Ciagola; in parte coincide con l'antico tratturo che portava verso i paesi della costa. L'escursione dura circa un'ora e mezza per l'andata e altrettanto per il ritorno.
8 e 9 – IL CANYON DELLE VALLI CUPE (CZ) E LE GOLE DEL CROCCHIO
I canyon si trovano nella Sila Piccola, nei dintorni di Sersale. Le Valli Cupe si presentano con pareti tagliate verticalmente, inaccessibili e aspre, con profilo spesso ricco di una miriade di piccoli anfratti scavati dagli agenti atmosferici. Il canyon delle Valli Cupe è bellissimo, largo neanche 10 metri con pareti verticali altissime.
 
Il canyon, unico in Italia per caratteristiche geo-morfologiche, è ricco di specie vegetali rare tra cui la Woodwardia radicans (o Felce bulbifera), vero e proprio fossile vivente. A Sersale vi sono indicazioni stradali per tre itinerari: Valli Cupe, Cascata del Campanaro e Gole del Crocchio. Conviene fare il biglietto cumulativo da 7 euro piuttosto che pagare l'ingresso per ogni meta a 3 euro. Conviene iniziare dalle Valli Cupe, il più impegnativo dei tre percorsi: si deve percorrere oltre un chilometro in discesa nel bosco (e altrettanto al ritorno in salita) per arrivare al canyon (la parte più spettacolare è quella iniziale). Attenzione: non c'è campo telefonico lungo il percorso.
10 – LE GOLE DELL'ALCANTARA (CT)
Le gole dell'Alcantara ricadono tra i territori comunali di Castiglione di Sicilia e Motta Camastra: sono dei canyon ricavati blocchi monolitici di pietra lavica, livellati e disegnati dall'omonimo fiume. Il gioco altalenante fatto di cascate, silenziosi laghetti e suggestive gole accompagna l'ospite in un percorso di circa 6 km. La visita al Parco può essere sia libera che guidata: sono state infatti istituite guide ufficiali che accompagnano i visitatori lungo gli itinerari naturalistici, illustrando i mille dettagli che è possibile evidenziare nel Parco.