“La sera del 23 luglio 1998 una tonda luna avrebbe illuminato il palco dell’Anfiteatro comunale di Nuoro - su cui Fabrizio De André si stava esibendo - al punto di catalizzare ancora oggi il racconto di quella serata”. Comincia così il lungo racconto, a cura di Elena Valdini, di Tourbook, in uscita oggi, dedicato all’artista ligure e edito da Chiarelettere, in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André Onlus

Un volume prezioso, non solo per i fan più sfegatati del cantautore e poeta. Un volume che è il frutto di una catalogazione minuziosa di una quantità infinita di materiale che Dori Ghezzi ha deciso poi di affidare all’Università di Siena dove è stato creato il Fondo De André. Un volume a più voci, come un coro da concerto, appunto, in cui si intrecciano i ricordi di musicisti, scrittori, amici.

Tutti testimoni di momenti diversi, come Stefano Benni a Bologna che rincuorava il musicista prima dell’esibizione, o un giovane Giorgio Gori in vacanza in Sardegna nel 1979, ma anche i musicisti che lo hanno accompagnato, gli amici di una vita, i ricordi di un’epoca. Centinaia di foto a supporto di un racconto appassionato e allo stesso tempo lucido, che mostra il volto attento e ironico di De André.

E poi i suoi appunti, gli schizzi, i testi annotati su fogli volanti, i telegrammi (compreso uno in cui annulla un concerto a causa di un problema alla gola), gli articoli sui giornali... Tourbook è un viaggio alla scoperta di un personaggio, ma anche un viaggio tout court in un Italia diversa. L’Italia che, il 15 marzo 1975, ascoltava il debuttante De André alla mitica Bussola cantare La canzone di Marinella. E per chi non c’era, ecco la versione digitale scaricabile solo con l’acquisto del libro. Un motivo in più per farlo.