Lo Swiss mountain festival di Pontresina – prima edizione -– si è concluso il 26 agosto dopo una settimana di proiezioni; i film vincitori sono stati annunciati nel corso di una serata al Centro congressi Rodo della cittadina elvetica a due passi da St. Moritz, alla presenza di pubblico appassionato, registi e giornalisti. Alle premiazioni hanno presenziato il Presidente del Festival Roberto Gualdi, il sindaco di Pontresina, rappresentanti della giuria e l'alpinista Matteo Della Bordella, ragno di Lecco, che ha illustrato i suoi più recenti exploit idi arrampicata in terra svizzera e in Patagonia.

Ha vinto il festival elvetico un film di grande emozione come Mount St. Elias, girato al seguito di una equipe di sciatori estremi in Alaska, del regista Gerald Salmina, presente in sala. Tre filmati sono stati giudicati dalla giuria meritevoli di menzione: il primo Walter Bonatti, con i muscoli, con il cuore, con la testa, del regista italiano Michele Imperio, Lightning strike – Arwa Tower della regista svizzera Kristine Kopp, e A dança do tempo, di Cristian Spencer.

Sempre il 26 agosto si è chiusa al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Vr) la diciottesima edizione del Film Festival della Lessinia, una rassegna cinematografica che privilegia in maniera esclusiva gli aspetti della vita, della storia e delle tradizioni in montagna. Nel corso della cerimonia di premiazione, la Giuria internazionale (composta da Gilles Chappaz, Marco Albino Ferrari, Barbara Koren-Tauscher, Edoardo Winspeare, Grzegorz Zariczny) ha assegnato il Gran Premio Lessinia al film norvegese Vinterlys / Luce invernale del regista Skule Eriksen. “L’uomo non domina la natura soggiogandola a qualsiasi suo bisogno, ma pare conviverci con nordica eleganza – si legge nella motivazione –. Attraverso il linguaggio universale della fotografia, l’autore racconta l’armonia tra cultura e natura, tra civiltà e ambiente circostante. Ci porta tra picchi che spuntano dal mare raccontando la vita di una comunità con tenerezza non invadente e sobrio rigore stilistico. E mostrandoci una luce inaspettata”. Il Premio del Comune di Bosco Chiesanuova - Lessinia d’Argento è andato invece a Ub Lama della regista lituana Egle Vertelyte. “Un documentario di grande forza espressiva, con un personaggio-protagonista che sembra uscito da un film neorealista. Il linguaggio rimane fedele e aderente alla realtà, ma è anche emozionante come fosse pensato per un racconto di finzione”.

Tra le 21 pellicole in concorso, il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense alla migliore opera riguardante le lingue e le culture minoritarie è stato attribuito a La nuit nomade / La notte nomade di Marianne Chaud. “Un film dove la tesi non domina il racconto. Grazie al potenziale interpretativo della regista che si è immersa nella cultura locale – apprendendone dopo anni di studio la lingua e le consuetudini più segrete – lo spettatore può entrare in un mondo agli estremi confini dell’immaginazione. Come su un ponte teso tra due sponde, l’esotico e il misterioso dei nomadi pastori alle pendici dell’Himalaya diventano così immediatamente vicini e comprensibili”.

Quale miglior opera riguardante i mutamenti del vivere sulle terre alte, il Premio della Regione Veneto è stato consegnato a Peak. Un mondo al limite di Hannes Lang. Miglior pellicola riguardante le tradizioni e la storia in montagna è stata Die kinder vom Napf / I bambini di Napf di Alice Schimd, che ha ottenuto il Premio della Provincia di Verona. Come migliore documentario naturalistico in Concorso alla diciottesima edizione del Festival, il Premio del Parco Naturale Regionale della Lessinia è andato all'irlandese Home turf / Torba di Casa di Ross Whitaker. La pellicola Gypaetus helveticus / Gipeto elvetico di Marcel Barelli ha meritato il premio della Giuria. Altri riconoscimenti sono andati a Carnia 1944. Un'estate di libertà di Marco Rossitti (menzione speciale) e a Enmesh / Ambizioso di Ainur Askarov, risultato il miglior film per bambini.

Segnaliamo infine che sabato 18 agosto si era concluso il Filmfestival della montagna tenuto a Sestriere (To). Qui, nelle terre delle montagne olimpiche ha vinto il film Voyage au bour de l'hiver DI Anne e Erik Lapied, spettacolare dociumento di come si viveva una volta in montagna, mettendo in luce le difficoltà umane e animali in pieno inverno, in condizioni estreme. La giuria di Sestriere ha voluto dare un premio anche a Namaste Saipu (Hello, goodbye Saipu) DI Aline D'Auria: per la dolcezza e l’umanità con cui vengono descritti il rapporto e l’amicizia tra la protagonista, un’insegnante europea della scuola primaria che va a lavorare in Nepal per cinque mesi, e la popolazione del villaggio, in particolare la donna nepalese che la ospita (questo film sarà proiettato alla sede del Touring il 25 ottobre prossimo, nell'ambito del festival Terre alte nel mondo).