Venerdì 17 novembre, a Roma, nello scenario stracontemporaneo del MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, si è svolta la seconda edizione del Forum dell’Osservatorio Bikeconomy Forum, dedicato al tema Cicling the Smart Cities.
SMART CITY: UN NUOVO UMANESIMO A PEDALI
Che Roma, che da mille e mille anni vive e trae vita dalla proprio passato, abbia scelto uno dei luoghi più legati al suo tempo presente/futuro (appunto, l’avveniristico guscio di design urbanistico del MAXXI), per ospitare una giornata di lavori incentrata sulla parola d’ordine LA BICICLETTA SALVERÀ LE CITTÀ è già di per sé una sfida, se non una vera provocazione.
L’AVVOCATO IN BICICLETTA
Eppure, a Roma c’è chi, a proposito di sfide, coraggio, visionarietà e biciclette, da qualche anno è andato in fuga dal gruppo e non molla di un centimetro. Si chiama Gianluca Santilli, è romano e fa l’avvocato. Proprio come un altro celebre “avvocato in bicicletta”, l’Eberardo Pavesi, prima ciclista pioniere a inizio Novecento e poi per quarantacinque anni direttore sportivo della squadra corse Legnano (Binda, Bartali, Baldini i tre campioni che ha guidato al successo dall’ammiraglia), Gianluca Santilli in materia di ciclismo vanta un invidiabile palmarès. E per fortuna che la passione per le due ruote e i pedali lo ha “preso” tardi, dopo una vita tra calcio e maratone. Santilli, socio fondatore e manager di uno dei più grandi studi legali e commercialisti italiani, trova però il tempo di pedalare almeno un’ora al giorno, preferibilmente all’alba, prima di iniziare affrontare riunioni, contratti, perizie e udienze.
Nel ciclismo ha ricoperto funzioni istituzionali, prestando le sue competenze giuridiche alla Federazione ciclistica italiana, in qualità di procuratore e contribuendo, non senza fatiche e ostacoli, a introdurre una più incisiva normativa nella turbolenta materia di doping; e quindi assumendo un ruolo di responsabilità nella struttura amatoriale nazionale. Ma il fiore all’occhiello resta, nel 2012, l’invenzione della Granfondo Campagnolo Roma (www.granfondoroma.com), manifestazione che è ormai entrata nel novero dei grandi appuntamenti internazionali del ciclismo amatoriale, al pari di eventi come la TD Five Boro Bike Tour di New York, la Prudential RideLondon o la Cape Town Cycle Tour. Da cinque anni a questa parte, la Granfondo Campagnolo Roma, manifestazione in crescita esponenziale, afferma una verità: portare  7000 ciclisti (questo il dato dei partecipanti all’ultima edizione, lo scorso 8 ottobre 2017) a pedalare nella “Grande Bellezza” dell’Urbe, e dei limitrofi Castelli, si può. E dimostra, con clamorosa risonanza ormai internazionale, che bicicletta e Città Eterna possono convolare a nozze. Un matrimonio d’amore – e come non innamorarsi ancora di più di Roma vista dal sellino di una bici – , ma, perché no?, anche d’interesse.
L’OSSERVATORIO BIKECONOMY
Da qui nasce l’ultima creazione di Santilli. Un Osservatorio nazionale che punti l’obiettivo su un dato ormai certificato in tutto il mondo: la promozione di una cultura della ciclabilità, in ambito urbano e in materia di cicloturismo – ciclabili, bikesharing, e ogni progetto tecnologico di mobilità integrata –, innesca un circuito virtuoso che aumenta la qualità della vita di cittadini più sani, più belli e anche più felici e fa nascere una nuova economia che produce reddito. Soltanto in Europa si stima intorno ai 200 miliardi di euro il volume di affari intorno alla produzione e vendita di biciclette, alla realizzazione di infrastrutture ciclabili e all’indotto che gira intorno al comparto, dal delivery all’abbigliamento, al food alla ricettività turistica. Partendo da questo scenario ormai universalmente conclamato, deriva l’esigenza di mettere a sistema le molteplici esperienze e di renderne organica e sostenibile la loro applicazione all’interno di un progetto condiviso che ha l’ambizione di essere punto di riferimento per il cambiamento culturale: la bicicletta, e l’economia che le ruota intorno, è una realtà del presente e un’irreversibile scenario futuro. L’Osservatorio Bikeconomy si propone come collettore delle eccellenze operative del settore (dalla logistica e mobilità urbana alla valorizzazione cicloturistica del territorio) e come strumento operativo per concretizzare, insieme e in modo funzionale al beneficio collettivo della cittadinanza, progetti bike-oriented, coinvolgendo i diversi attori in campo: decisori politici e investitori economici, nuove tecnologie e del benessere, moda e turismo.

UN FORUM AL MAXXI
La seconda edizione del Bikeconomy Forum – la prima si era svolta nel novembre del 2016 – ha chiamato a raccolta diversi attori della bikeconomy. E, come direbbe un cronista di buone letture ciclistiche, il programma offriva un vero e proprio parterre de rois. Ha aperto i lavori il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio, che si è fatto assai apprezzare per sostanza e stile comunicativo così lontano dalle convenzioni del rito istituzionale e tanto più appassionato nell’affermare, in un contesto in cui pur sempre si parlava di economy, che l’economia non si può ridurre tutta al profitto. 
Il punto sulla normativa di legge che regolamenta a livello nazionale il fenomeno ciclabile, in tutte le sue declinazioni, è stato affrontato in una tavola rotonda moderata da Paolo Gandolfi, promotore parlamentare della Legge quadro sulla mobilità, che proprio nelle ultime settimane ha raggiunto qualche significativo, seppure ancora parziale, risultato con l’approvazione di due emendamenti nella Legge di Stabilità 2017 riguardanti il finanziamento per la realizzazione di nuove ciclovie turistiche e l’accoglimento delle voci “mobilità ciclistica e sicurezza stradale dell’utenza vulnerabile” tra le finalità del fondo di 3 miliardi l’anno destinate alle infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese. Dal dibattito che ha coinvolto dirigenti e amministratori pubblici (Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale; Enrico Stefàno, Presidente della Commissione Trasporti Roma Capitale) e responsabili delle associazioni (Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB; Alberto Fiorillo, Responsabile aree urbane e mobilità di Legambiente), con un’incursione corsara, e sacrosanta, di Paolo Rotafixa Bellino, storico ciclo attivista e fino al maggio scorso responsabile della ciclabilità del comune di Roma, si è capito che la strada, soprattutto in materia di sicurezza stradale e di sensibilità condivisa, è ancora lunga e con non poche salite da affrontare insieme.
Un’altra tavola rotonda, moderata da Pierangelo Soldavini, giornalista del “Sole 24Ore”, si è occupata proprio del volano economico legato alla realizzazione di piste ciclabili e ha coinvolto il Capo del Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Ernesto Somma; il Capo della segreteria tecnica del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Battini; l’assessora alla Mobilità sostenibile, ciclabile e pedonale del Municipio Roma III, Annalisa Contini; e Pietro Nigrelli, direttore di ANCMA, Associazione nazionale costruttori di biciclette.
RITORNO ALLE ORIGINI, IL TCI SI RIPRENDE UNA C
Alla giornata del Forum sulla Bikeconomy non poteva però mancare chi, centoventitré anni fa, inventò il cicloturismo in Italia. Lamberto Mancini, direttore generale di Touring Club Italiano, ha riportato l’ultracentenario sodalizio milanese all’identità delle sue origini: quella ciclistica che nel 1894 vedeva campeggiare nell’acronimo dell’associazione, una seconda C, quella dell’aggettivo Ciclistico, poi abbandonata col rombare dei motori novecenteschi. Ma è fondamentale oggi, per una realtà associazionistica di tanto lustro e prestigio avere la consapevolezza, politica e manageriale, che quell’identità primigenia, e all’epoca rivoluzionaria per vari aspetti della cultura nazionale – dalla geografia alla storia patria, dalla promozione turistica dei territori alla loro prevenzione e conservazione ambientale - , sia oggi più che mai un ideale e un progetto da cavalcare. Anzi: da inforcare e pedalare.  
Lamberto Mancini, direttore generale del TCI, sottolinea il legame tra TCI e cicloturismo
SEGUIRE I BUONI ESEMPI
Momenti importanti della giornata sono stati gli incontri dedicati alle “buone pratiche” da emulare. Hugh Brasher, direttore della Prudential RideLondon , ha raccontato come nell’ultimo decennio, grazie a decisioni di politica amministrativa e all’esempio di manifestazioni di straordinario successo popolare come quella da lui creata nel 2013, Londra abbia consolidata la propria cultura ciclistica ed ecologica. Kees Van Ommeren e Paolo Ruffino, rispettivamente esperto di economia dei trasporti e urbanista, hanno spiegato i vantaggi delle politiche di ciclabilità in una città come Amsterdam.
Catherine Baratti-Elbaz, sindaco del XII Arrondissement di Parigi e Presidente di Autolib’ Vélib’ Metropole (www.autolibmetropole.fr), ha descritto storia, forma, funzioni e prospettive del più grande bikesharing al mondo. Fortunatamente non si guarda solo all’estero per imparare “come si fa”. Mauro Casotto, direttore operativo di Trentino Sviluppo Spa (www.trentinosviluppo.it), ha spiegato, con parole, immagini e numeri, quanto l’infrastruttura trentina al servizio dei ciclisti (qualche dato: 410 km di piste ciclabili, oltre 5000 km di reti senti eristiche per la mountain bike, 8 bike park, oltre 2 milioni di passaggi di ciclisti e cicloturisti registrati) abbia prodotto un indotto economico nella provincia autonoma di Trento stimato intorno ai 400 milioni di euro.
Un’isola felice, quella tra le Dolomiti, l’Adige e il Garda, ma forse non così impossibile da realizzare, a vedere la buona accoglienza da parte della cittadinanza delle politiche di ciclabilità. Annapaola Marconi dello Smart Community Lab della Fondazione Bruno Kessler di Trento ha illustrato due esperienze di cittadinanza attiva, nelle città di Trento e Rovereto, attraverso l’utilizzazione dell’Information Technology: CLIMB, progetto per rendere sicura, sociale e divertente la mobilità dei bambini negli spostamenti casa-scuola; e Viaggia Play&Go, che, sfruttando le tecniche di gamification, trasformano in piacevoli e gratificanti – grazie a un sistema di bonus che si traducono in premi settimanali – gli spostamenti sui mezzi di trasporto sostenibili: andare a piedi, sui mezzi pubblici, o, naturalmente, ricorrendo alla bici propria o al bike sharing.
Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Del Rio e il Campionissimo Francesco Moser
SALUTE E BELLEZZA
Oltre al contributo, in materia medica, fornita da Stefano Strano, docente del dipartimento di cuore e grossi vasi della Sapienza di Roma, e Giovanni Calcagnini, ricercatore di bioingegneria presso l’Istituto superiore di Sanità, riguardo ai temi della sicurezza e della tecnologia relativa a uso della bicicletta e salute cardiovascolare, la parte finale della giornata ha visto il cicloturismo tra gli argomenti di richiamo. Ludovica Casellati, direttore responsabile del sito web viagginbici.com, ha riportato la testimonianza di come il racconto di viaggio e vacanze in bicicletta incroci le attenzioni del pubblico del web e della televisione (TGCom24) e di quanto ancora si possa e debba fare per trasformare in concreta realtà produttiva le infinite risorse cicloturistiche del Paese.