Come altre isole delle Canarie, anche Lanzarote gode di una fama sbagliata. Sono molti gli italiani che pensano all'arcipelago come una destinazione di massa, dove il paesaggio è stato deturpato da orribili costruzioni e da sguaiate colate di cemento. Non è vero, ve lo assicuriamo - o meglio, non è vero per il 90% per il territorio. Anche Lanzarote ha un paio di zone, lungo la costa sud dell'isola, dove piscine, campi da tennis e parabole si succedono gli uni di fianco agli altri; ma il resto dell'isola è uno straordinario mosaico di spiagge sconfinate, paesaggi vulcanici, grotte stupende, paesini caratteristici. Un luogo ideale dove, in qualsiasi stagione, noleggiare una macchina e provare a imboccare ogni piccola strada che si incontra.

Perché Lanzarote non è grande - circa 800 chilometri quadrati - e con l'auto la si attraversa facilmente in una giornata. Basta quindi scegliere il paese dove pernottare e poi partire all'esplorazione. Se non vi piacciono i villaggi turistici o i complessi alberghieri, nei paesi ci sono anche opportunità per case rurali, b&b, pensioni: un ottimo modo per conoscere gli abitanti e sperimentare la tranquillità dell'isola. Isola che curiosamente prende il nome da un italiano, l'esploratore Lanzerotto Malocello, che per primo la scoprì nel 1312 e che la occupò per diverso tempo. Oggi a Lanzarote non si arriva più via nave, ma con le compagnie low cost che la collegano tutto l'anno con l'Italia (easyJet, Ryanair, Vueling): anche l'inverno, quando le temperature sono comprese tra i 14 e i 20 gradi, è una stagione perfetta per scoprirla, sebbne il mare sia leggermente più caldo d'estate. 

Ma ecco dieci cose che assolutamente dovrete fare a Lanzarote.

1. FAMILIARIZZARE CON CÉSAR MANRIQUE
César Manrique (1919-1992) è il "genius loci" dell'isola, colui che la trasformò in una meta turistica senza scendere a compromessi con obbrobri edilizi. A Lanzarote sentirete molto parlare di lui: perché in ogni angolo dell'isola si trova la mano di quest'artista poliedrico, eccentrico, geniale. Non immaginatevi quadri o sculture, ma creazioni straordinarie in cui Manrique ha trasformato il paesaggio senza sfregiarlo - anzi, dando sempre valore aggiunto. Il modo migliore per capire che cosa ha fatto Manrique per Lanzarote è passare dalla Casa Museo César Manrique a Haría e dalla Fundación Manrique a Taro de Tahíche. E lasciarsi trasportare dai tanti oggetti mobili amati da Manrique, che danzano con il vento.

Indicazioni: Taro de Tahíche è appena a nord del capoluogo Arrecife; Haria a nord, nell'interno.

2. SALIRE SUL VULCANO
Con l'automobile, prendete la strada che arrampica fino al Timanfaya, il vulcano chiamato anche Islote de Hilario, la cui ultima eruzione si è verificata nel 1823. Il paesaggio è dantesco: rosso e nero, spoglio, corrugato, affascinante nella sua scabrosità. Una volta in cima, osservate la creazione di Manrique - un ristorante chaiamato El Diablo, dove carne e pesce si cuociono grazie al calore che si sprigiona dal vulcano (300 °C): non mancate di osservare l'apertura simile a un pozzo all'ingresso! E non perdetevi neppure i giochi di prestigio effettuati dalle guide al di fuori del ristorante: la forza del vulcano è davvero incredibile... Completate il tour con il giro sui pullmini del parco, che conducono tra i coni vulcanici e le colate; e poi entrate al centro di interpretazione di Mancha Blanca, per capire di più sulle meraviglie di questo parco nazionale di Lanzarote.

Indicazioni: in alta stagione, cercate di venire la mattina presto: poi si formano lunghe code (lo spazio per il parcheggio, al ristorante, è limitato). La strada per arrivarci è appena a nord di Yaiza. 

3. ESPLORARE LE GROTTE
Anche a nord di Lanzarote il paesaggio è vulcanico. Solo che in questo caso il Monte Corona è eruttato 5000 anni fa: lasciando uno dei sistemi di grotte laviche più grandi del mondo. Due sono quelle che dovete assolutamente visitare. La prima è la Cueva de Los Verdes (dal nome degli ex proprietari), in cui si ammirano impressionanti formazioni rocciose e si rimane a bocca aperta di fronte a una incredibile illusione ottica; la seconda è chiamata Jameos del Agua (jameo è un tunnel vulcanico in cui la volta è in parte crollata), che è uno dei tanti capolavori di Manrique. Qui l'artista ha trasformato un buco nel terreno in un'attrazione emozionante: non vi diciamo tutto quello che troverete, siamo sicuro che anche voi troverete suggestivo e insolito il punto d'incontro tra uomo e natura. 

Indicazioni: le grotte si trovano nella parte nord dell'isola, vicine tra loro e al paese di Arrieta; abbinatele al Mirador del Río. 

4. AFFACCIARVI AL MIRADOR DEL RĺO
Un mirador è un belvedere ed El Rio, "il fiume", è il nome del breve stretto che divide Lanzarote dall'isola di Graciosa. La mano di Manrique arrivò anche qui: distrusse la postazione d'artiglieria presente sulla roccia e vi creò uno splendido ristorante, ricavando un ampio locale con le cupole rivestite di terra e di erba, cui si accedere attraverso un tunnel serpeggiante e una scala a chiocciola. Ma quello che più stupisce è lo spettacolare panorama che si gode sia dalle vetrate del ristorante sia dalle terrazze: forme e colori sono allo stato puro e Graciosa sembra quasi fluttuare, come una scultura sospesa sull'acqua. 

Indicazioni: si trova 7 km a nord di Haría. Lo si raggiunge con una bella deviazione da Ye. Per andare a Graciosa, invece, bisogna scendere al porticciolo di Orzola e prendere un traghetto.

5. SCOPRIRE I VIGNETI NELLA VALLE DE LA GERĺA
Percorrendo la strada 30 si incontra un paesaggio che lascia a bocca aperta. Bisogna fermarsi un attimo per capire di che cosa si tratta, tanto è strano e particolare. Il terreno nero, roccioso e scabro è costellato di muretti di pietre disposte a ferro di cavallo; e all'interno di ogni muretto cresce una vite. Costruzioni ingegnose: le viti raccolgono l'umidità che si forma con la rugiada, i muretti le proteggono dal vento e fanno loro ombra, permettendo una crescita altrimenti impossibile in un ambiente così ostile. Risultato: a Lanzarote di produce una ottima malvasia (assaggiatela nelle bodegas lungo la strada) e il paesaggio diventa ancora una volta un'opera d'arte.

Indicazioni: da Uga, non seguite la strada principale numero 2, ma prendete la 30, che attraversa l'isola. Le viti sono tra Uga e Masdache, nella valle de la Gería.

6. PASSEGGIARE NEL JARDÍN DE CACTUS
Ancora una volta, giù il cappello di fronte al genio di Manrique. All'interno di un recinto ovale, l'artista realizzò un giardino composto da varie terrazze in pietra, strette e concentriche, che digradano verso il basso come in un imbuto. E in queste terrazze iniziò a piantare centinaia di specie di cactus, una delle più grandi collezioni al mondo, arrivata oggi a un totale di oltre 10mila piante per oltre 1400 specie. Uno spettacolo sia per i botanici sia per chi di piante non se intende per nulla, ma non potrà non stupirsi di fronte alle forme più svariate, alle spine, ai fiori inattesi, agli adattamenti vegetali alla siccità.

Indicazioni: il giardino si trova a Guatiza, 17 km a nordest di Arrecife, il capoluogo di Lanzarote.

7. FARE IL TOUR DELLE SPIAGGE
Non ci sono le grandi distese di sabbia di Fuerteventura, ma anche Lanzarote non può certo lamentarsi quanto a spiagge. Le nostre preferite sono due, ma anche le turistiche spiagge vicino a Playa Blanca meritano la visita. Papagayo, innanzitutto, di sabbia fine e dorata, sempre affollata nonostante la strada che vi arrivi sia ancora sterrata e priva di segnaletica (ma non è difficile trovarla...). Se vi sembra ci sia troppa gente, proseguite a piedi per Playa de los Pozos, Playa de Muyeres e Playa de Puerto Muelas, rifugio dei nudisti. Poi la Playa de Famara, nel nord di Lanzarote, di sabbia nera: non adatta per fare il bagno, è il luogo privilegiato per il windsurf e per lunghe passeggiate in un contesto stupendo.  

Indicazioni: Papagayo è a sud, 6 km a est di Playa Blanca lungo la litoranea; Famara a nord, 11 km a nord di Teguise. 

8. VISITARE I PAESI DELL'INTERNO
Nel vostro giro in auto tra grotte e mirador di Lanzarote, non dimenticate di fermarvi in qualche paese dell'interno: i centri abitati sono spesso tralasciati dai tour turistici, il che ne ha permesso la conservazione. Haría, per esempio, è piccola e deliziosa. Immersa in una valle lussureggiante, tranquilla e intatta, è una cittadina di case bianche, dove le bouganvillee e i gerani creano improvvise macchie di colore. Fermatevi a bere qualcosa nella piazza principale, ombreggiata da rami frondosi; e poi proseguite per Teguise, l'ex capitale di Lanzarote, con un'antica chiesa e un imponente palazzo del Settecento: non dimenticate di visitare anche Plaza 18 Julio, piccola e ricca di fascino. E se andate a Teguise di domenica, aspettatevi grandi folle per il mercato.

Indicazioni: entrambi i paesi si trovano nel nord dell'isola.

   
9. STUPIRSI DI FRONTE AI COLORI DI EL GOLFO
Basta vedere la foto qui sotto: i colori a El Golfo sono qualcosa di straordinario, soprattutto quelli della laguna, che sembra di smeraldo o di agata a seconda della luce - minerali e alghe creano questa tavolozza incredibile. Potete scendere sulla spiaggia dal mirador; e poi sedervi a un tavolino del paese omonimo, poco lontano, rinomato per i ristoranti di pesce. Sulla strada del ritorno, non mancate una visita alle salinas de Janubio.

Indicazioni: potete abbinare la visita di El Golfo a quella del vicino Timanfaya; entrambi si trovano nei pressi di Haria, nel sud dell'isola.

10. PROGRAMMARE UN GIORNO A FUERTEVENTURA
Se rimanete una settimana a Lanzarote, un giorno potreste dedicarlo alla vicina Fuerteventura: i traghetti sono frequenti e potete portare anche l'auto senza pagare follie. Dall'altra parte dello stretto, troverete spiagge dorate totalmente diverse da quelle di Lanzarote: poco a sud di Corralejo, la strada attraversa una grande distesa di dune, mentre sul lato occidentale, a sud di El Cotillo, vi attendono una grande spiaggia dove rimanere fino al tramonto. 

Indicazioni: per una gita in giornata, privilegiata la parte settentrionale dell'isola.