Ci sente un po’ come Gesù che cammina sulle acque del lago di Tiberiade a percorre la Broomway, il sentiero più pericoloso d’Inghilterra. Ma siccome detta così si corre il rischio di suonare blasfemi meglio dire che ci sente come un palombaro senza muta che cammina sul fondo del mare.

Sulla costa dell’Essex, grossomodo tra la foce del Tamigi e del Crouch, all’altezza di una località poco nota chiamata Wakering Stars, si trova un sentiero tanto affascinante da raccontare quanto difficile da percorrere: si chiama Broomway ed è una passeggiata in mare aperto ad almeno ottocento metri dalla costa. Lunga oltre cinque chilometri unisce la costa con la costa, arrivando alla punta di una specie di isola bassa e paludosa, Foulness, di fatto separata dalla terraferma da una serie di baie e di canali che si riempiono e svuotano in base alle fasi lunari. Quando la marea si ritira il cammino diventa praticabile e permette di raggiungere questo avamposto terrestre nel mare del Nord oggi di proprietà dell’esercito di Sua Maestà la Regina Elisabetta, che lo usa per effettuare esercitazioni.

PAESAGGI GOTICI
Un sentiero segnalato che attraversa una vastità piatta e grigia fatta di sabbie più o meno compatte, tanta fanghiglia, molte conchiglie, un piccolo tratto di selciato e immense vastità di mare temporaneamente senz’acqua. Lungo la Broomway, che prende il nome dalle scope (broom in inglese) poste ogni 30/50 metri un tempo usate per segnalarlo, sono morte almeno un centinaio di persone nell’arco di quattro secoli. Sessantasei – racconta lo scrittore inglese Robert Macfarlane in un capitolo di Antiche Vie – sono sepolte nel cimitero di Foulness; dell’altre non si sa nulla. Vite perse nella nebbia, sepolte dalle maree, trascinate via da una distrazione o dall’eccesso di stupore per un’avventura unica.
Perché perdersi lungo la Broomway è un attimo. Il paesaggio è tutto uguale: piatto e lucente, umido e pericoloso. Quando c’è nebbia, anche poca nebbia, avventurarvisi è come votarsi al suicidio con la scarpe da trekking ai piedi. Quando invece c’è il sole il riverbero sulle pozze basse ovatta tutto e rende facile perdersi. E perdersi equivale a rimanere sommersi dalla marea che quando risale lo fa a una velocità sorprendente, rendendo vano qualunque tentativo di fuga.
ORGANIZZARE IL VIAGGIO
Dunque alla partenza da Wakering Stairs tutti consigliano di portare con sé una bussola e un orario delle maree nella zona. In aggiunta se la stagione lo consente meglio portare con sé anche delle ciabatte, perché una volta al largo camminare sulle sabbie ancore umide con delle scarpe da trekking potrebbe risultare difficile. A piedi nudi si cammina meglio e più spediti. E la velocità sulla Broomway conta.
Meglio partire tre ore dopo l’arrivo dell’alta marea, avendo così tre ore piene per arrivare a destinazione senza problemi. Certo, in zona soffiano spesso forti venti da est, e questo può influire sulla velocità con cui la marea risale, accelerandola. Dunque con maltempo, vento da est, nebbia, pioggia e altri agenti atmosferici è meglio desistere. Il che, gravandosi nella zona sud ovest del mare del Nord, equivale a pochi giorni l’anno in cui inoltrarsi lungo la Broomway: un’avventura quasi onirica e non una follia senza senso alcuno. Del resto i cartelli bianchi e gialli sparsi lungo la battigia non mentono: «La Broomway non è segnalata ed è pericolosa per i veicoli e i pedoni».
LA GUIDA DI SUA MAESTÀ

C’è un altro sentiero in mare aperto in Gran Bretagna: attraversa la baia di Morecombe, nel Lancashire, nel nord ovest del Paese. Va da Hesk Bank a Kents Bank ed è assai più battuta della Broomway anche se non esiste un cammino segnato. A Morecombe c’è addirittura una guida ufficiale, Cedric Robinson, che si può fregiare del titolo di “Queen's Guide to the Sands”, guida reale delle sabbie. Un ruolo che esiste dal 1548, quando Thomas Hogeson venne designato dal duca di Lancaster come guida ufficiale. Chissà se anche questo signor Robinson si sente come Gesù?
INFORMAZIONI
- Sito web www.broomway.org.uk.
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- Visit Britain, ente turistico Gran Bretagna: www.visitbritain.com.