Oramai non ci sono più dubbi: il governo birmano oltre a odiare i diritti umani, gli oppositori, i monaci e i giornalisti, odia anche i geografi. Dopo aver cambiato in pochi anni nome al Paese, da Birmania a Myanmar. Dopo aver ribattezzato i fiumi e tutte le principali città, Rangoon è diventata Yangoon, l'antica Maymyo degli inglesi Pyin U Lwin. Dopo aver spostato nottetempo la capitale dalla storica Rangoon all’ignota Naypyidaw la giunta militare ha compiuto l’ultimo passo della sua politica di restyling istituzionale. Ha cambiato bandiera.

Addio a ogni riferimento con quella storica rossa e blu, adottata negli anni quaranta dalla resistenza birmana e diventata poi bandiera della Birmania indipendente nel 1948. Via anche la bandiera rossa con un quadrato blu in cui figuravano 14 stelle, uan ruota dentata e una pianta di riso adottata nel gennaio del 1974 quando il generale Ne Win proclamò la Repubblica socialista dell’unione birmana. Ecco un vessillo simile a quello lituano: strisce verticali gialle, verdi e rossi su cui capeggia una stella bianca.

La nuova bandiera era stata scelta nel 2008, quando la Giunta militare aveva riscritto da cima a fondo la Costituzione. Solo che in questi due anni si era sempre aspettato il momento propizio per compiere anche questo ultimo passo. E l’occasione pare sia arrivata ieri a meno di due settimane dalle elezioni farsa che si terranno il 7 novembre quasi che si volesse segnare l’inizio di un nuovo perido per la Birmania. Secondo fonti del ministero della Difesa citate dal quotidiano indipendente Irrawaddy (che essendo indipendente ha sede in Thailandia) le aziende di stato avrebbero già sfornato un milione di nuove bandiere, pronte a svettare sui pennoni birmani. Sempre ieri il maquillage istituzionale ha aggiunto due nuovi tasselli al suo instancabile processo di rinnovamento: oltre alla bandiera è cambiato anche l'inno e, seppur di poco, anche il nome del Paese: Repubblica dell'Unione di Myanmar sostituisce il precedente Unione di Myanmar, introdotto nel 1989.

Intanto la cerimonia dell’alzabandiera che si è tenuta ieri nella capitale Naypyidaw pare sia stata organizzata in ogni minimo dettaglio tenendo in considerazione l’incredibile misticismo scaramantico che domina la giunta guidata dal generale Than Shwe. In tutto il Paese la nuova bandiera è stata alzata ieri, che era giovedì. L’operazione di ammaino della vecchia è stata esclusivamente eseguita da ufficiali nati di martedì, mentre la nuova è stata issata da ufficiali nati di mercoledì. Niente di speciale per un governo che venera l'elefante bianco.