Ci sono tre modi infallibili per mandare in bestia un tedesco: dirgli che un lavoro è fatto male, che è in ritardo e che costa troppo. Immaginate perciò le reazioni dell'opinione pubblica tedesca alla notizia che l'ente di gestione del nuovo aeroporto di Berlino Brandeburgo, intitolato al cancelliere-simbolo Willy Brandt, annuncia il quinto rinvio dell'inaugurazione per gravi problemi impiantistici. Aggiungete che i soli lavori extra finora sono costati 1,7 miliardi (miliardi, leggete bene) di euro e che ogni mese di ritardo costa in disservizi e mancati introiti non meno di 15 milioni di euro. Le leggende metropolitane berlinesi narrano di un progetto sbagliato all'origine, frutto di tira e molla politicamente imbarazzanti. E c'è chi addirittura sostiene che i pompieri rifiuterebbero l'agibilità all'aerostazione perché in caso d'incendio le porte di sicurezza potrebbero bloccarsi, trasformandola in una trappola per i passeggeri presenti. Quello che è certo è che Berlino resta sempre Berlino, ovvero una Germania il cui dna è un po' differente da quello del resto del Paese; differenza che si rivendica con orgoglio, oggi che la città ha ripreso appieno il suo ruolo di capitale. Ma, con tutto il rispetto per la diversità berlinese, l'elenco delle magagne “ufficiali” del Flughafen Berlin Brandenburg "Willy Brandt" (questo il nome completo) è impressionante: anomalie nel funzionamento del sistema antincendio, blocchi ripetuti del network di telecomunicazione interno indispensabile alla gestione dei desk e dei bagagli, impianto di climatizzazione (60 chilometri di tubi!) con insufficiente isolamento, scale mobili più corte dei dislivelli da superare, infiltrazioni di acqua piovana nel sistema di ventilazione, caroselli dei bagagli sottodimensionati. Poi c' è il rischio congestione, come ricordano gli avversari del nuovo aeroporto. Lo scalo doveva essere operativo già nel 2007. E nel 2014, quando potrebbe davvero cominciare a funzionare, pur essendo costato 4,3 miliardi di euro potrebbe dimostrarsi inadeguato al ruolo di hub della capitale, visto l'incremento del traffico aereo registrato nel frattempo. In effetti Berlin Brandenburg è stato progettato per gestire 27 milioni di passeggeri/anno. Ma nel 2012 gli aeroporti berlinesi di Tegel e Schönefeld, che dovrebbe sostituire, hanno totalizzato 25 milioni di passeggeri. E non è tutto: se per Berlino Tegel è previsto che continui a funzionare, pur a passo ridotto, come terminal per i charter e scalo regionale, il destino di Schönefeld è la totale e irreversibile chiusura. Si trova infatti nello stesso settore della città in cui sorge il nuovo Berlin Brandenburg e per evidenti problemi di sicurezza dei voli non è possibile che i due scali operino contemporaneamente. La critica progettuale più feroce che viene avanzata al nuovo scalo berlinese è proprio questa: disporre di piazzali e piste per gestire un traffico dell'ordine di 45-50 milioni di passeggeri/anno a fronte di un'aerostazione che non può essere né ampliata né affiancata da un secondo terminal per assoluta mancanza di spazio. Non va infatti dimenticato che in tutta Europa la crescita del traffico aereo non conosce sosta. Nell'intertempo in cui a Berlino ci si è baloccati con l'eterno cantiere del nuovo scalo, l'aeroporto di Francoforte ha superato i 56 milioni di passeggeri e si confronta senza inibizioni con i due grandi hub europei da 60 milioni di transiti, Londra Heathrow e Parigi De Gaulle. Oltre a essersi dotato nel 2011 di una quarta pista dispone pure di terminal supplementari con un settore dedicato ai superjet A380 e può affrontare senza patemi l'ipotesi di 90 milioni di passeggeri da gestire nel 2020. Prospettive di sviluppo serene anche per lo scalo di Monaco, secondo della Germania con 39 milioni di passeggeri nel 2012. Dopo una transizione ordinata, nel 2003, nel nuovo layout che comprende due terminal, l'hub bavarese intitolato allo statista Franz Josef Strauss miete successi su successi e ha riserve di spazio e capacità per almeno altri 20 anni. Senza trascurare che, a suo tempo, il terminal 2 è stato realizzato con ritmi da record. Sono intercorsi poco meno di tre anni tra la posa della prima pietra (aprile 2000) e l'inaugurazione del nuovo scalo il 29 giugno 2003. Un successo che i bavaresi non scordano di rinfacciare ai concittadini della capitale...