Si definisce “città delle persone” e, effettivamente, camminando per le vie del centro è facile che ci si trovi a parlare con i passanti per scambiarsi informazioni e magari anche qualche parere. Perché di idee ne circolano a Reggio Emilia, la cittadina nel cui municipio nacque, nel 1797, la bandiera italiana e che accoglie l’estate che avanza con una nuova mostra e un festival di fotografia.

Ha inaugurato il 12 maggio (fino al 31 luglio) nell’ex stabilimento della casa di moda Max Mara, oggi sede della Collezione d’Arte Contemporanea Maramotti, dal nome dei fondatori della maison, assolutamente reggioemiliani, la mostra-progetto “Ipotenusa” di Massimo Antonaci, artista italiano trasferitosi a New York negli anni Novanta e già parte della Collezione. In tre diversi punti dell’ex stabilimento industriale, di cui uno aperto per la prima volta per l’occasione, sono visibili altrettanti orientamenti che compongono il linguaggio artistico di Antonaci: “Dal Nero alla Trasparenza” include lavori passati in catrame che hanno contrassegnato la ricerca dell’artista negli anni Ottanta. “Cammino dentro un corpo solo. Da est a ovest 33 stazioni in terra straniera” è il lungo nome della mostra di polaroid realizzate durante il suo pellegrinaggio a Santiago di Compostela. “Opus”, infine, è il nome dei quattro trittici realizzati su papiro vergine fermentato segnati da interventi con colore a olio.

Oltre al lavoro di Antonaci sono altri due i motivi di grande interesse per vedere l’ex stabilimento: la Collezione Permanente Maramotti e l’Archivio. Già dal 2007 la raccolta d’arte è visitabile gratuitamente e su prenotazione: consta di una significativa selezione di oltre duecento opere di artisti che hanno segnato la storia dell’arte contemporanea, dal 1945 a oggi. Da Fontana, Manzoni, Burri, Cucchi, Chia, Clemente, Paladino, Pistoletto e molti altri (come Ontani, Penone, Schifano...), la collezione comprende anzitutto numerosi artisti italiani e, al piano superiore, anche stranieri (Jean-Michel Basquiat, Grard Richter, Bill Viola). “Il collezionista intraprende una lotta contro la dispersione”: la frase di Benjamin è riportata a lettere cubitali nella galleria. Figura come un chiaro rimando alla politica che ispira i Maramotti, e porta a capire anche l’esistenza, sempre nell’ex stabilimento, del ricco Archivio, il luogo in cui sono conservati testi, fotografie, immagini e vari documenti che testimoniano l’operato degli artisti presenti in collezione, a disposizione di chi volesse studiarli per approfondire e fare ricerca.

Uscendo dalla fabbrica e raggiungendo il centro ci si immerge ancora in un clima dinamico e attivo come nell’ex stabilimento Max Mara: fino al 24 giugno, infatti, Reggio Emilia valorizza quella che da decenni è una sua straordinaria tradizione, ovvero la fotografia. Nomi come Cartier-Bresson, Massimo Vitali, Nathalie Djurberg e Federico Patellani sono tra i protagonisti di “Fotografia Europea 2012”, la rassegna che, fino al 24 giugno, riesce a cogliere, attraverso la fotografia, soprattutto i cambiamenti della società. Ne abbiamo già parlato diffusamente qui: www.touringclub.it/news/dettaglio/885/Scatti-a-Reggio-Emilia

Collezione Maramotti, via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia

Orari: giovedì e venerdì, ore 14.30-18.30. Sabato e domenica, ore 10.30-18.30.Tel. 0522-382484. www.collezionemaramotti.org

Fotografia Europea 2012

Biglietteria ai Chiostri di San Pietro, via Emilia San Pietro 44/c

Orari: giovedì e venerdì, ore 19/23, sabato, domenica e festivi ore 10/23. Chiuso lunedì, martedì e mercoledì. Tel. 0522-430557, 456249, www.fotografiaeuropea.it

(a cura di Marta Calcagno Baldini)