Dici Raymond Chandler e molti ti chiedono chi sia. Dici l'investigatore Philip Marlowe con la faccia di Humphrey Bogart nel Grande Sonno e allora tutti annuiscono. Perché Philip Marlowe rappresenta l'archetipo degli investigatori americani del Novecento, un po' come Salvo Montalbano ai giorni nostri.
Sempre elegante, dipendente tanto dal fumo quanto dall'alcool, duro e anticonvenzionale, in lotta tanto con il crimine quanto con l'ordine costituito, Marlowe era un personaggio di cui era difficile non innamorarsi. E dire che per i critici letterari per decenni Chandler era poco più che un artigiano della penna. Un onesto intrattenitore seriale che sfornava gialli per il popolino. Che sarà letterariamente anche vero, ma ad averne di artigiani della penna così. I suoi libri e i suoi racconti brevi raccontano in modo approfondito la Los Angeles degli anni Trenta e Quaranta. Luoghi facilmente riconoscibili nonostante nei testi usasse sempre pseudonimi. Così Bay City è Santa Monica, Gray Lake è Silver Lake e Idle Valley è la San Fernando Valley. Luoghi raccontati con tanto realismo che sfogliando le pagine pare di vederli.

E allora a Los Angeles un editore, Herb Lester Associaters, e uno scrittore, Paul Rogers, hanno pensato di andare in cerca dei luoghi di Chandler e mapparli per tutti i turisti che amano visitare le città spinti dai ricordi letterari che poi spesso sono anche cinematografici. Così da qualche mese per 5€ nelle librerie di Los Angeles, ma anche sul sito www.herblester.com, è in vendita una mappa per orientarsi negli angoli che hanno fatto da scenario per i libri di Chandler. Dalla Union Station alla libreria di Gieger's, dal Puma point al Lido Pier, una passeggiate per una Los Angeles antica, che spesso non si vede più. Se non riguardando per l'ennesima volta Il Grande Sonno.