Siamo nel centenario della Grande Guerra e anche se l'Italia in realtà entrò nel conflitto solo nel 1915 si stanno moltiplicando nel Paese, mostra, conferenze ed eventi vari che vogliono ricordare quella terribile tragedia che ha insanguinato l'Europa. Anche la rivista Touring nel mese di maggio, anticipando i tempi ha dedicato diverse pagine all'anniversario, ora vogliamo segnalare un evento molto particolare che si terra a Viterbo il prossimo 29 giugno nell'ambito del Festival Caffeina che si tiene dal 27 giugno al 6 luglio.
Si tratta dello spettacolo multimediale (a ingresso libero) Voci di trincea, idealmente tratto da ricordi parlati e cantati durante il conflitto raccontati da Cesare Mulé, console emerito del Touring Club Italiano, che porta sul palco della Sala Regia del Palazzo dei Priori di Viterbo (alle ore 18) un'idea di Vincenzo Ceniti ed Elena Mozzetta, con l’ausilio della stessa Elena Mozzetta (voce narrante), del tenore Alberto Marucci e del musicista Mario Stendardi. Moderatore Vincenzo Ceniti, console di Viterbo del Touring.
Lo spettacolo ci fa fare un balzo indietro nel tempo di quasi 100 anni. Dal fronte arrivano lettere d’amore, lettere alla mamma, elenchi di morti e dispersi, notizie di atti eroici, gesta d’onore che nobilitano i soldati della trincea. Tra loro ci sono anche poeti, scrittori e giornalisti che parlano di morti, di sconfitte e di vittorie. Ne citiamo due: Giuseppe Ungaretti e Corrado Alvaro (peraltro sepolto a Vallerano) che raccontano la guerra in versi.
Nelle trincee arrivano canzoni, allegre e tristi, che accompagnano i soldati durante le marce e le lunghe ore all’addiaccio. Sono testi e melodie semplici che sanno di nostalgia per il focolare, la famiglia, le “amorose”, le mamme...
Una delle immagini più emblematiche della Grande Guerra che si vuole ricordare è il “soldato contadino”, il giovane ragazzo sottratto al lavoro nei campi per servire un vago ideale di Patria che andava comunque difesa da un nemico di cui ignorava tutto. Il “soldato contadino” si distingue per la semplicità morale, le competenze manuali, la resistenza fisica e la capacità di adattamento e sopportazione. Rispetto al “soldato cittadino”si adatta meglio al progressivo abbrutimento, necessario per sopravvivere alle tensioni, alla fatica, agli orrori.
Tornando al Caffeina Festival, sono 10 giorni di cultura globale, incontri con l'autore, musica, reading, teatro, laboratori per bambini, libri, dibattiti, proiezioni, anteprime nazionali, emozione, mostre, divertimento, grandi eventi, tra cui lo Slow Food Village dedicato all'Anno internazionale dell'Agricotura famiiare (tra gli ospiti Oscar Farinetti, Jacopo Fo ed Enrico Vaime). In città oltre 40 appuntamenti giornalieri nelle decine di parchi all'aria aperta che trasformano il cuore di Viterbo in una cittadella della cultura senza eguali.