Per ammissione del suo stesso inventore la paesologia è una disciplina indispensabile quanto inesistente. Dunque per dargli concretezza ecco che ad Aliano, in Basilicata, questo fine settimana va in scena La luna e i calanchi, un festival interessante e denso di contenuti dedicato appunto alla paesologia.

Ma che cosa è la paesologia? Si tratta di una disciplina senza statuto, che nel maestro e scrittore Franco Arminio ha il suo inventore e la sua anima, ma che negli anni ha piano piano raccolto un gran numero di simpatizzanti, emuli e fiancheggiatori. Una disciplina che a metà tra la ricognizione poetica e il reportage letterario, ma che può comunque essere interpretata in tanti modi diversi (dalla fotografia al video, dalla poesia all'azione artistica). Modi tutti in qualche maniera imparentati, ma che hanno come comune denominatore l'attenzione per quell'Italia interna dimenticata e spopolata e una certa sensibilità per le cose meno appariscenti dell'esistenza.

E in questo fine settimana di fine estate vanno in scena nel paese che ospitò l'esilio di Carlo Levi e che da qualche anno è stato eletto a casa temporanea dei paesologi di tutta Italia. Così quest'anno per tre giorni ad Aliano si potrà incontrare Rocco Papaleo che spedisce le cartoline dai morti, Daniele Sepe alle prese con il canzoniere dell'ebbrezza, Antonio Infantino e della musica che fa girare il sangue, come le storie di Ulderico Pesce e i canti lucani. Ma c'è anche spazio per le poesie amorose di Franco Arminio lette da De Rosa e Lo Guercio e per le proposte di rilancio dell'Italia interna presentate da Barca, Cassano, Bevilacqua e tanti altri.

E poi spazio a poeti, registi, attori, artisti e paesologi di tutte le provenienze per tre giorni davvero intensi e particolari. Questo il video di presentazione del festival, giusto per entrare nell'atmosfera della tre giorni lucana.

Il programma completo qui.