“Up to you”, ovvero sta a te. Con questo slogan semplice, ma potente, il Festival internazionale della creazione contemporanea di Terni accoglie e stimola chiunque decida di partecipare a uno dei tanti eventi in programma fino al 23 settembre in diverse location cittadine. Perché in un'epoca di grande sfiducia nei confronti della politica da talk show la manifestazione si propone proprio come atto politico, chiedendo al pubblico da che parte stare, fornendogli i mezzi per farlo. Si partecipa quindi attivamente alla creazione di spettacoli, si vota con telecomandi e si discute anche di spettacoli mai andati in scena. Tutto per prendere una posizione.

Terni apre le sue strade, i suoi teatri e il Caos, il Centro per le arti opificio Siri, uno spazio dedicato alla cultura e diventato epicentro del festival nonché di una serie di iniziative che si svolgono lungo tutto l'anno. L'interdisciplinarietà regna sovrana anche qui insieme al carattere internazionale della rassegna che coinvolge partecipanti provenienti da 12 nazioni, ma che non manca di sottolineare il legame inscindibile con il territorio umbro rappresentato da cinque progetti made in Umbria. A cominciare dallo spettacolo di Carolina Balucani, L'America dentro (interno di una casa di bamboccione) in scena mercoledì 19, giovedì 20 e venerdì 21, una riflessione sulla vita in una stanza, ovattata, border line. Si prende posizione in prima persona in piazza della Repubblica il 20 e il 21 partecipando alla performance Positions del collettivo Public Movement già andata in scena a Varsavia, Stoccolma e New York. Si ascoltano perfino le conversazioni, i suoni e i rumori della Città Giardino, quartiere di Terni, colte per strada e che diventano una sorta di guida alla scoperta della città.

È sempre Up to you, sta a te. Una scelta politica ogni volta che si partecipa a una delle performance o spettacolo proposti, per cercare di capire insieme ancora una volta il senso dell'arte, soprattutto in questo terzo millennio sovraccarico di stimoli culturali che spesso “cadono” addosso e scivolano via senza lasciare traccia. È il momento di prendere posizione, cominciando da Terni magari.