Ogni film è un viaggio di due ore nelle vite e nelle storie di altri. Un'esperienza in pellicola che permette di staccare dalla propria realtà per viverne un'altra. Per celebrare fino in fondo il cinema in movimento, dal 18 al 21 ottobre, Padova ospita Detour, il primo festival internazionale del cinema di viaggio, che prevede un concorso aperto a opere di fiction e documentari provenienti da tutto il mondo. A contendersi il premio 11 pellicole che affrontano il tema in modi estremamente diversi tra loro, ma tutti interessanti. Storie di emigrazione come ne La lezione argentina del polacco Staron, e storie di redenzione come in Riding for Jesus, documentario dell'italiana Sabrina Varani che ha seguito due bikers cristiani sulle strade degli Stati Uniti, fino a storie di iniziazione come in Un mundo secreto del messicano Mariño.

Oltre ai film in concorso, il festival propone ai cinefili anche incontri e retrospettive. Giovedì 18 ottobre, per esempio, si parla di promozione turistica attraverso il cinema, con esempi di quanto la scelta di una location possa influire sull'economia di una determinata zona, mentre sabato 20 Davide Ferrario e Marco Paolini offrono il loro sguardo disincantato sull'Italia di ieri e di oggi.

Molto interessante anche la retrospettiva su Werner Herzog con la proiezione di tre documentari del regista tedesco che meglio ha interpretato il senso del viaggio nelle sue produzioni. Si va da Encounters at the end of the world, sugli scienziati che vivono in condizioni estreme in Antartide, a Cave of forgotten dreams, documentario in 3D girato nelle grotte Chauvet, in Francia, sede della più antica testimonianza di arte visiva creata dall'uomo, fino a Into the Abyss, incontro di Herzog con due condannati a morte negli Stati Uniti. Anche questo è un viaggio, seppur negli abissi dell'animo umano. Buona visione.