Dopo 22 anni di lavori e 40 milioni di euro, Pavia si appresta a riabbracciare la sua Cattedrale. Riaprirà simbolicamente  la notte della Vigilia, dalle 22, in attesa della Messa di mezzanotte presieduta dal vescovo, monsignor Giovanni Giudici. Il Natale 2011 sarà dunque un momento di grande festa per la città e di rinascita della comunità cresciuta attorno a un simbolo che, con i suoi oltre 500 anni di storia, va ben oltre il significato religioso.

Dedicato a Santo Stefano, il Duomo di Pavia è tra i più imponenti di tutto il Nord Italia. Come per il Duomo di Milano, anche qui i lavori iniziarono nel Quattrocento, sul sito di preesistenti edifici religiosi, e si protrassero fino al XX secolo (la grande cupola fu eretta nel 1885). E come per il Duomo di Milano, la città e la chiesa sono cresciute insieme, intrecciandosi per oltre sei secoli di storia politica, civile e religiosa. Il 17 marzo 1989 il tragico crollo dell'adiacente Torre civica, oltre a provocare quattro vittime e 15 feriti, mise in luce rischi e problemi strutturali dell'edificio che ne imposero una chiusura parziale (per 16 anni fu accessibile solo a metà) e talvolta totale. Ora, finalmente, la riapertura.

Durante le vacanze natalizie, sarà possibile visitare la Cattedrale tutti i giorni, gratuitamente e senza necessità di prenotazione (per info e dettagli, Diocesi), fino all'8 gennaio, quando chiuderà ancora, ma sempre parzialmente, per gli ultimi lavori di ripulitura e per il restauro delle due sagrestie.

In concomitanza esce un libro che ripercorre la storia dell'edificazione del tempio scritto da Antonello Sacchi, giornalista e scrittore e profondo conoscitore di Pavia, pubblicato da Edizioni Cdg (120 pagine illustrate, prezzo 10 euro). All'ombra della Cattedrale, il libro, questo il titolo del volume, dà voce ai protagonisti delle diverse epoche che si sono intrecciati nella fabbrica, dal cardinale Ascanio Sforza, che ne decise la realizzazione, ai vescovi Epifanio e Ennodio, che l'autore sottrae all'oblio dei secoli. È una storia ricca di riferimenti cronologici relativi alle costruzioni sacre, ma anche alle vicende sociali, politiche, militari, economiche di un territorio che da sempre gioca un ruolo fondamentale nella costituzione della nazione italiana.

Come sottolinea nell’introduzione al libro il sindaco, Alessandro Cattaneo: “La cattedrale di Pavia non è solo la sede del vescovo. storia sacra e storia civile si sono mescolate fra di loro al punto di non essere districabili. Per secoli all'ombra della Cattedrale si è amato, discusso, lottato, insegnato, vissuto: per secoli la Cattedrale è stato il cuore sociale e civile, prima ancora che religioso, della nostra città”.