A Lisbona la bellezza è spesso una questione di luce. Il riflesso del sole sull’acqua del Tejo, le nuvole che corrono veloci attirate dall’Atlantico, le piastrelle di azulejos che adornano i palazzi e riflettono all’infinito la luce chiara, bianca che invade la città. Consapevole che non si può far a meno di questa luce l’architetto britannico Amanda Levete ha disegnato il Maat, il Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia che ha appena aperto nella capitale portoghese giusto il riva al Tejo. E nel disegnarlo ha reso omaggio alla tradizione lusitana rivestendo la facciata di quasi 15.000 piastrelle tridimensionali smaltate, perché senza azulejos (ancorché rivisitati) non è Portogallo.
LA STRUTTURA
Una struttura a suo modo leggera e luminosa, assai sinuosa nelle forme arrotondate che a ben vedere sono quasi una novità nel panorama architettonico portoghese dove da sempre sono le linee rette e costruzioni ben squadrate. Una struttura che apre un nuovo spazio lungo il fiume, sostituendo un grande muro alto 12 metri con una leggera scalinata aperta sull’acqua. Un ulteriore tassello di quel processo lento ma costante che riunisce la città al fiume, abolendo i cancelli e in parte scavalcando la linea ferroviaria che da decenni divide acqua e persone. Un palazzo basso e chiaro, che si integra con la centrale elettrica di primo Novecento, la central Tejo, tutta in mattoni neanche si fosse a New York. Prima ospitava il Museo dell’elettricità ma già da qualche mese le sue sale riallestite costituiscono un primo nucleo di questo nuovo museo lisboeta.
IL CONTENUTO
Ma se l’involucro è senza dubbio bello un museo si giudica anche e soprattutto da quel che ospita. Qui l’affare è diverso, forse più complicato. Il Maat è un museo moderno, per cui assai ibrido nella sua concezione. Un poco arte, un poco architettura molta tecnologia, tutte fuse insieme in progetti creati ad hoc per riflettere sui temi della contemporaneità.
Ogni anno verrà allestita una esposizione in cui artisti e architetti internazionali si confronteranno sui temi del presente. Primo atto la mostra ‘Utopia Distopia’. Un momento di riflessione sulle visioni utopiche architettoniche e artistiche intorno alla città dagli Anni Sessanta-Settanta a oggi da un lato, e un pensiero critico sulla distopia contemporanea. Ma ci sarà anche spazio per le opere di arte contemporanea portoghese che arrivano dalla collezione di proprietà della EDP Foundation, l’Enel portoghese che ha finanziato l’intero progetto. E poi fotografia, cinema, musica e istallazioni di ogni tipo. E se invece ritenete tutta questa ricerca decisamente troppo per i vostri gusti, nessun problema. Il nuovo museo Maat si trova in una posizione talmente bella che comunque vale una passeggiata per godere del paesaggio del fiume visto davvero da vicino.