Il Mobile World Congress di Barcellona è, insieme forse al CES di Las Vegas, il principale punto di riferimento mondiale per il mercato della telefonia cellulare (leggi la prima parte dell'articolo). Tuttavia, a differenza di quanto avviene per la fiera statunitense, che si occupa dell’intero segmento dell’elettronica di consumo, coprendo così anche televisioni, alta fedeltà, domotica e, più in generale, elettrodomestici (dal frigorifero alla lavatrice), a Barcellona si parla solo di telefoni, smartphone e servizi collegati, da quelli infrastrutturali, a quelli del terziario (pubblicità, sviluppo software) concludendo con la schiera infinita degli accessori dedicati.

La fiera di Barcellona è un momento importante per l’industria (e per i consumatori) perché è nella capitale catalana che vengono definiti i trend di mercato, non solo per l’anno in corso, ma anche per il futuro. È qui infatti che i colossi dichiarano al mondo su che cosa investiranno pesantemente nell’arco dei due/tre anni successivi.

I temi che hanno dominato l’edizione 2014, da poco conclusasi, sono senz’altro “wearable gadget” e 4K.

Con il termine di wearable gadget vengono identificati tutti quegli accessori che, collegandosi ai telefoni cellulari (di norma via Bluetooth), possono essere indossati. Rientrano in questa categoria: orologi, braccialetti, occhiali (v. gli ormai famosi Google Glass), podometri, auricolari, collane, portachiavi e simili.

Già in passato alcune aziende avevano tentato di imporre questo trend di mercato, andando tuttavia incontro a clamorosi insuccessi, quest’anno però il mercato sembra ormai maturo, soprattutto se il concetto di “wearable” viene coniugato con un altro termine oggi in gran voga: quello di “fitness”.

Numerosi i prodotti di questo tipo che nel 2014 andranno a far bella mostra di sé sugli scaffali dei negozi. Tra quelli degni di nota, ricordiamo: il Samsung Galaxy Gear Fit, l’elegante ed essenziale LG LifeBand, la Sony Xperia SmartBand SWR10 e altri prodotti, che forse faremo più fatica a vedere in Italia, come la Huawaii Talkband B1, un bracciale pensato per il fitness, che però si trasforma anche in auricolare, o il FitBit Flex, un bracciale senza display, interfacciabile via software ai principali smartphone.

La sigla 4K sta invece a indicare una risoluzione dello schermo che taluni chiamano anche “Super HD” o “Ultra HD” perché, in pratica, contiene il quadruplo dei pixel rispetto a un normale Full HD. Si tratta di una tecnologia che sta iniziando adesso a diffondersi sugli schermi televisivi di ultima generazione e che il mondo mobile, bruciando come al solito le tappe, ha deciso di portare immediatamente sui cellulari top di gamma.

Sono ad esempio in grado di scattare foto e fare riprese in 4K: il Samsung Galaxy S5, l’LG G Pro 2, il Sony Xperia Z2 e l’Huawaii Ascend Mate 2 (che dovrebbe venire distribuito anche in Italia, ma solo attraverso gli operatori di telefonia mobile).

A proposito del Samsung Galaxy S5: inutile dire che si trattava di uno dei prodotti più attesi, visto che Samsung ne aveva già preannunciata l’anteprima mondiale (in gergo: “unpacking”). Tra le novità più significative, oltre alla già menzionata fotocamera 4K (ora, tra l’altro, anche molto più sensibile e precisa), l’introduzione di un sensore per il battito cardiaco (sul retro, proprio sotto flash e obbiettivo) e del sistema di rilevamento delle impronte digitali. Non manca, ovviamente, il supporto LTE (con tanto di acceleratore di download) e la protezione in simil-pelle sul retro è stata impermeabilizzata.

Basta tutto questo per gettare alle ortiche il vostro vecchio cellulare e investire altri settecento euro?

Lo lasciamo giudicare a voi.