La copertura dei navigli in centro Milano, la cosiddetta “fossa interna”, avvenne tra il 1929 e il 1930 e la si salutò come il moderno che avanzava. Ora, circa 80 anni dopo, con nuove teorie e nuove visioni della città si pensa di restituire a Milano la sua caratteristica di città dell'acqua.

Se ne parla già da qualche tempo, ma sembra che l'argomento, prima riservato a pochi salotti intellettuali, sia ormai sulle bocche di tutti. Prova ne sia che sabato 15 giugno a palazzo Marino, nella sala Alessi si terrà, a partire dalle 10, proprio un convegno su questo tema, dal titolo Riaprire i Navigli: rifacciamo Milano con l'acqua. Numerosi i relatori, dallo storico dell'arte Philippe Daverio all'assessore all'urbanistica del Comune di Milano Lucia De Cesaris, dai docenti del Politecnico Antonello Boatti e Giorgio Goggi a Marco Cappato, promotore del referendum.

Un ruolo di rilievo anche per il Touring, tanto che vi partecipa come relatore il Presidente Franco Iseppi che non mancherà di sottolineare l'adesione del Touring a questo progetto che vuole restituire alla città una delle sue caratteristiche storiche. Ci ha anticipato infatti Iseppi che «il progetto di riapertura dei navigli ha il grande vantaggio di ristabilire una connessione – storica, urbanistica e identitaria – tra la metropoli di oggi e quella del passato. Tuttavia non può essere vissuto come un semplice restauro, ma deve rappresentare un “ritorno al futuro”. Un modo per realizzare una nuova Milano a misura d’uomo e di bicicletta, in cui a fianco di quella delle auto possa affiancarsi, e via via sostituirsi, una mobilità dolce in una nuova città più pulita fatta di isole pedonali e piste ciclabili».

Dal punto di vista turistico Iseppi sottolinea pure che «il nuovo “paesaggio milanese” sarebbe un forte elemento di attrattività turistica non solo per gli stranieri (oggi il 63% dei 9 milioni di presenze annue), ma anche per gli stessi italiani»

Il convegno sarà introdotto da Roberto Biscardini, presidente dell'Associazione Riaprire i Navigli e sarà presieduto da Andrea Cassone, vicepresidente della stessa associazione.