Un nuovo modello economico basato sull’economia verde e rigenerativa deve costituire il fulcro dell’agenda del futuro governo, valorizzando gli elementi di forza (parchi, biodiversità, patrimonio culturale, sistema della qualità), garantendo la sicurezza e l’efficienza dell’approvvigionamento energetico e favorendo l’internalizzazione dei costi ambientali per evitare che le minacce ambientali mettano a rischio anche gli asset di forza del Paese. In breve: è indispensabile che anche in Italia nasca un patto che per rendere inscindibili la dimensione ecologica e quella economica e sociale dello sviluppo.

Per fare sì che ciò assuma centralità nel dibattito elettorale, sette tra le più importanti associazioni ambientaliste (Cai, Fai, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente,Touring Club Italiano, Wwf) hanno analizzato i programmi dei partiti individuando sei gravi carenze. Hanno perciò redatto un proprio documento “Elezioni nazionali 2013: Agenda ambientalista per la Ri-Conversione ecologica del Belpaese”, in cui sono presentate 80 proposte per la riconversione, articolate in 12 filoni principali.

Da una lettura approfondita dei programmi di coalizioni e partiti in lizza nelle elezioni 2013, infatti, emerge che in nessuno di questi c’è la consapevolezza della centralità della sfida che si pone al nostro Paese, anche nel contesto dei problemi globali, né delle azioni innovative necessarie per perseguire questo obiettivo.

Ecco perché le associazioni ambientaliste firmatarie del documento hanno chiesto incontri a tutte le parti politiche in causa e deciso di documentare su un Diario elettorale, pubblicato sui propri siti web frequentati da milioni di persone, il successo dell’iniziativa e le risposte sui punti salienti delle singole proposte.

INFORMAZIONI
- Il documento con l'agenda elettorale in formato pdf