«Il mio primo incontro con Bramante è avvenuto quando, in una di quelle domeniche che da ragazzo curioso appena arrivato ad Piacenza trascorrevo passeggiando per Milano, entrai per caso nella piccola chiesa di San Satiro e rimasi fulminato dalla sua rivoluzionaria bellezza». È con queste parole che Giorgio Armani motiva il suo sostegno alla mostra su Donato Bramante aperta alla Pinacoteca di Brera.

Una testimonianza di attenzione per un importante monumento milanese che è “musica” per il Touring e i suoi volontari per il Patrimonio culturale: da ormai due anni, infatti, la basilica di S. Maria presso S. Satiro è stata adottata dai soci Tci che vi curano l'accoglienza ai visitatori nell'ambito dell'iniziativa “Aperti per Voi”. Rendendo accessibile con orari ampi e adeguati al grande flusso di turisti, oltre 260mila visitatori italiani e stranieri in due anni, il capolavoro di Bramante. Che, per gli appassionati di architettura rinascimentale, non ha il suo punto di riferimento soltanto nella celebre “finta prospettiva” dell'abside, ma anche (e per alcuni soprattutto) nell'attigua Sacrestia bramantesca della basilica, dal complesso gioco di nicchie e loggiati.

Prosegue Giorgio Armani nel catalogo che accompagna l'esposizione di Brera: «Sostenere oggi la mostra che analizza il lavoro di Bramante (…), testimoniandone la straordinaria forza, inventiva e capacità di rinnovare il linguaggio architettonico e visivo della sua epoca, è per me un privilegio e un piacere che mi riporta intatta quella lontana emozione».