Il mondo dell’agroalimentare, i territori, i patrimoni del sapere, le bellezze naturali del Belpaese avranno dal prossimo ottobre un nuovo centro di gravità: Fico Eataly World. E il Touring Club Italiano ne sarà parte attiva. Nella sala del Consiglio del Touring Club Italiano il 17 maggio 2017 si è respirata aria buona, aria di novità e progetti che non rimangono vaghe dichiarazioni di intenti. 
Lo sa bene Luigi Vittorio Bertarelli, pioniere e fondatore del Tci, che dal quadro affisso sulla Sala del Consiglio di Corso Italia 10, nella storica sede del Touring Club Italiano, sembra allungare uno sguardo compiaciuto su Oscar Farinetti e Franco Iseppi, mentre parlano del protocollo d’intesa che vedrà nel futuro prossimo Eataly e il Tci affiancati nella valorizzazione delle eccellenze italiane.
A suggello di un'intesa di valori e prospettive sul rilancio di un turismo di qualità che ruoti intorno alla cultura del cibo e del paesaggio italiano, Franco Iseppi, presidente del Tci e Tiziana Primori, Ad di FICO Eataly World, hanno firmato un protocollo d'intesa per promuovere le eccellenze del nostro Paese, valorizzandone tradizioni agroalimentari, territori, patrimoni culturali, naturalistici e artistici. "Fico è una destinazione che vuole aprirsi al mondo, a partire da Bologna e dall'Emilia Romagna. Con Il Tci vogliamo rendere l'Italia una destinazione ancora più attrattiva e Fico sarà una tappa fondamentale nel viaggio in in Paese straordinario, il nostro".  
Franco Iseppi e Tiziana Primori al momento delle firme sul protocollo d'intesa tra Tci e Fico Eataly World
LA FABBRICA ITALIANA CONTADINA
Sciogliendo l’acronimo, FICO sembra sfumare i confini tra industria, terziario avanzato e agricoltura che connotano parte della storia d’Italia. Con il vento di Expo 2015 in poppa (la presenza dell’assessore al Turismo della giunta Sala al tavolo di oggi era più che significativa) FICO Eataly World coltiva l’ambizione di concentrare in 8 ettari di terreno alle porte di Bologna l’ineguagliabile patrimonio della biodiversità italiana.
Sarà il più grande parco agroalimentare del mondo” ha affermato il patron di Eataly Oscar Farinetti. E non sarà solo un hub agroalimentare, ma “un nuovo argomento forte per convincere il mondo a visitare il nostro Paese. Un unico immenso sito in cui comprendere il primato della biodiversità italiana, immergendosi tra divertimento, studio, godimento e stupore in tutte le fasi che accompagnano il percorso del cibo, dalla terra al piatto”.
Sugli 8 ettari del Nam (la Nuova Area Mercatale) di Bologna verranno infatti distribuiti 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta e 6 ettari coperti con 40 fabbriche, 40 luoghi ristoro, botteghe e mercato, aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi, 6 aule didattiche, 6 grandi “giostre” educative, teatro e cinema, un centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone supportate dalle attività di ricerca e sviluppo di una Fondazione al cui interno sono rappresentate tre Università. L’itinerario potrà essere percorso a piedi o in bicicletta, libero o assistito da ambasciatori della biodiversità italiana.
RIFLETTORI SUL "PAESAGGIO PIU' BELLO DEL MONDO"
“La nostra collaborazione con il progetto Fico si tradurrà in una educazione alla conoscenza consapevole e al rispetto del meraviglioso parco agroalimentare italiano” ha affermato il presidente del Tci Franco Iseppi. “Dalla Guida Gastronomica d’Italia del 1931” ai “Paesaggi del cibo” di recente pubblicazione, il Tci ha nella sua storia editoriale la volontà di promuovere il territorio italiano, disegnandone i profili anche attraverso il suo patrimonio agroalimentare”.
 
Gli ha fatto eco Farinetti che attribuisce ai contadini italiani “il merito di aver disegnato il paesaggio più bello del mondo, 15 milioni di ettari che esprimono una biodiversità unica, che esposta in un solo sito può rappresentare un grande museo nazionale dell’agroalimentare italiano, da provare, gustare e ricercare nelle zone di origine, anche grazie al Touring, portando il numero di turisti stranieri che vogliono vivere il nostro paese da 50 a 100 milioni all’anno”.
Franco Iseppi e Oscar Farinetti dopo la firma del Protocollo d'Intesa su Fico Eataly World, nella sede del TCI
 
DA EXPO A FICO, NEL SOLCO DELLA CARTA DI MILANO
“Il protocollo d’intesa è la testimonianza di un potenziale economico e consapevolezza delle comunità sul diritti fondamentali, tra cui il cibo adeguato” ha sottolineato in un videomessaggio Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, l’osservatorio sul diritto al cibo nato per Expo dal protocollo tra Comune, Regione, Camera di Commercio.
Tutto rivolto al futuro invece l'intervento di Claudia Sorlini, già alla presidenza del Comitato Scientifico per l'Expo milanese. "Da Expo a Fico si avverte la voglia di vivere in un paese diverso, dove i giovani concentrano le loro energie e la loro creatività sul settore dell'agricoltura e del food; un cibo buono, giusto, da assumere consapevolmente.
L'anfiteatro di Fico, al Nam di Bologna
L’IMPRONTA DEL TOURING PER UN’ITALIA PIÙ ATTRATTIVA
Farinetti sostiene che insieme al Touring si potrà raccontare l’Italia contemporanea interpretandone la provincia e facendola diventare più attrattiva. Una sfida che il Touring assume con entusiasmo nell’impegno di promuovere le iniziative della Fabbrica Italiana Contadina sui suoi canali informativi (leggi il nostro racconto on line del Fico Bike Tour) e attivando la rete territoriale dei soci e dei loro rappresentanti territoriali per guidare turisti e appassionati alla scoperta del sito bolognese e nelle iniziative che seguiranno all’inaugurazione nel prossimo ottobre. 
Metre i soci Touring saranno ovviamente ospiti con una "priority"  nell'accesso a Fico Eataly World, con convezioni e sconti su attività, eventi e ovviamente sui prodotti della Fabbrica Italiana Contadina. 
 
Per sapere tutto sul progetto Fico vai al sito dedicato eatalyworld.it.