Tra il 7 e l’11 settembre il Centro Studi TCI ha realizzato un sondaggio on line con la community Touring composta da oltre 230mila persone per fare emergere le tendenze del turismo nell’estate 2017. Sono stati analizzati i risultati di oltre 3.500 questionari.
 
La community che Touring aggrega attorno ai contenuti e ai servizi che offre mostra una chiara vocazione al viaggio: la quasi totalità – ovvero una quota superiore al 90% – è partita per una vacanza da giugno a oggi.

I RISULTATI DELL'INDAGINE
La maggior parte dichiara di aver scelto il mese clou per il turismo degli italiani: agosto (55%). Seguono luglio (32%) e giugno (14%). In considerazione di quanto già emerso nell’indagine previsionale condotta prima dell’estate, è molto probabile che anche settembre registrerà un buon andamento grazie a indubbi vantaggi economici di cui può usufruire chi parte a stagione quasi conclusa e anche climatici, visto che si tratta di un periodo che generalmente offre temperature gradevoli.
 
Il mese di partenza, comunque, resta ancora fortemente influenzato dalle caratteristiche anagrafiche dei rispondenti: le vacanze in agosto sono prerogativa della popolazione in età lavorativa (71% nella fascia 30-45 anni e 61% in quella 46-60). Mediamente il viaggio è durato 12 giorni.

AL PRIMO POSTO LA GRECIA​
Altro aspetto da sottolineare è la scelta della destinazione: i risultati del consuntivo di stagione confermano un incremento delle mete oltreconfine. Se, infatti, nel recente passato si era stabilizzato un rapporto 70/30 tra Italia ed estero, nell’estate 2017 la quota di chi ha optato per località straniere è arrivata al 39%. Si tratta di una tendenza abbastanza trasversale alle diverse fasce d’età, fatta eccezione per gli under 30 che mostrano una più accentuata preferenza per l’estero (55%), probabilmente legata al desiderio di conoscere altri Paesi, di fare esperienze itineranti con gli amici (es. interrail) o di perfezionare le lingue con viaggi-studio.
 
La destinazione estera preferita è stata la Grecia (14%). Seguono Francia (13%), Spagna (9%) e Croazia (6%). Anche la survey a consuntivo conferma la sostanziale assenza delle mete della sponda Sud del Mediterraneo, tendenza consolidata da qualche anno e che non sembra essersi invertita durante l’estate. In Italia, invece, le regioni più scelte sono state Trentino-Alto Adige (15%), Puglia e Sardegna, sostanzialmente con un gradimento analogo (11%), e Toscana (9%).

Santorini, simbolo delle destinazioni 2017 più desiderate dai viaggiatori Touring
Guardando al tipo di vacanza, la classica sole&mare si conferma la preferita dalla community Touring (40%), soprattutto dai più giovani (44% nella fascia under 30). Al secondo posto ci sono i tour in auto, moto o camper (21%), scelti più frequentemente dai 30-45enni (26%), che riflettono l’anima nomade di una parte non proprio trascurabile dei rispondenti: è forse anche un modo di conoscere – almeno per i viaggi in Italia – le mete meno note e affollate. Seguono la montagna (16%), preferita dagli over 60 (20%), e le città d’arte (9%). Il turismo lento, ovvero i viaggi itineranti a piedi o in bici e i soggiorni in contesti rurali, pur confermandosi ancora una nicchia, è stato scelto dal 5% delle persone.
 
Dalle vacanze 2017 emerge che è ormai tramontato il mito del soggiorno “stanziale”: solo il 30% delle persone partite, infatti, ha dichiarato di aver trascorso l’estate in un unico posto evitando gite e tour anche in giornata. Si tratta di aspetto molto coerente con le motivazioni che spingono gli italiani a viaggiare: il desiderio di scoprire e conoscere posti nuovi (44%), infatti, precede anche se di poco il relax (43%). Molto meno rilevante invece (12%) la focalizzazione esclusiva sull’attività fisica (sport, escursionismo ecc.).
Camper e bicicletta due modi di vivere il turismo in libertà
 
Una volta a destinazione, i turisti hanno certamente delle esigenze informative: si tratta, però, di bisogni che riescono ormai a soddisfare autonomamente perlopiù attraverso i dispositivi mobile come smartphone e tablet (61%; possibili più risposte) o utilizzando strumenti più tradizionali come le guide turistiche cartacee (51%). Molto più limitato invece il ricorso ai servizi di informazione territoriale (APT, IAT ecc.) cui ci si è rivolti solo nel 29% dei casi.
 
È proprio l’acquisto di materiali informativi (guide, pubblicazioni cartacee o digitali) a costituire uno dei beni/servizi più ricercati durante le vacanze: con il 37% delle preferenze (erano possibili più risposte), infatti, precede quello di biglietti per concerti, mostre ed eventi (35%) e per visite guidate ed escursioni (34%), a conferma del chiaro obiettivo conoscitivo e di scoperta della vacanza, come già evidenziato parlando delle motivazioni di viaggio.
La conoscenza del nuovo è sempre la vocazione primaria per partire 
Spesso si dimentica il ruolo che nell’esperienza turistica rivestono le persone, oltre ai fattori di attrattività più eclatanti: a sottolinearne l’importanza sono le risposte che la community Touring ha dato sugli aspetti più positivi del viaggio. Al primo posto (il 77% si è dichiarato “molto soddisfatto”) si trova l’accoglienza e la cordialità, seguita da un fattore “poco controllabile” come il meteo (74%) e dall’alloggio (67%). Trasporti (47%) e livello dei prezzi (50%) sono invece stati giudicati dai rispondenti meno soddisfacenti.
Complessivamente, comunque, su una scala da 1 a 10 la valutazione media della vacanza si attesta su un punteggio di 8,4. Due tendenze da segnalare a questo proposito: il viaggio all’estero riceve giudizi più positivi (8,6) di quello in Italia (8,3) e all’aumentare dell’età delle persone (e dunque forse anche delle loro esigenze) decrescere via via la valutazione.
L'affollamento nei periodi da bollino rosso spaventa sempre meno chi progetta un viaggio
Infine, alla community TCI è stata chiesta un’opinione sul livello di affollamento nelle località turistiche visitate: negli ultimi mesi, infatti, si è parlato molto sui media di “overtourism”, ovvero del fenomeno di congestione dei luoghi turistici che rischiano il degrado e l’invivibilità per l’eccessivo afflusso di persone. Nella percezione di coloro che hanno risposto alla survey, emerge sicuramente la questione dell’affollamento, effettivamente più marcato nei luoghi-simbolo rispetto a hotel, ristoranti, stazioni, aeroporti o autostrade.
Sostanzialmente, però, su una scala da 1 a 3, il livello di congestione sperimentato è stato di 2, dunque non un valore “allarmante”. Tale risultato potrebbe essere spiegato probabilmente dal fatto che, nonostante la congestione oggettiva di tanti luoghi turistici italiani ed esteri, il viaggiatore mette ormai in conto, soprattutto muovendosi in alta stagione, il fattore affollamento, aumentando di conseguenza la sua soglia di tolleranza.