Più di duemila Comuni candidati, in oltre dieci anni dell’iniziativa (il progetto pilota è del 1999), 184 località certificate, incremento medio degli arrivi del 43% e del 35% delle presenze dall'assegnazione del riconoscimento. È la positiva sintesi di risultati delle Bandiere arancioni, la certificazione di qualità turistico ambientale assegnata dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell’entroterra italiano. Una certificazione reale, non una “coccarda” da esporre sul palazzo comunale, tant’è che meno del 10% dei candidati raggiunge l’obiettivo e di 862 destinazioni visitate dagli specialisti del Tci per ben 678 di esse è stato indicato un Piano di miglioramento la cui messa in opera ha costituito la condizione per "arrivare a rete".

La Bandiera arancione, pur difficile da ottenere, si è dimostrata però anche un fattore importante nella crescita – turistica e non – delle località coinvolte. Secondo i dati dell’Osservatorio Touring sui piccoli Comuni dell’entroterra, aggiornati allo scorso ottobre, sulle 184 destinazioni certificate in 20 regioni d’Italia, prima di tutto si tratta di Comuni vivi, in cui dal 1991 a oggi si è registrata una crescita media della popolazione dell’ordine dell’8%, tenendo inoltre presente che nel 74% di essi il saldo migratorio è comunque positivo. Detto che queste località custodiscono il 6% di tutti i musei statali d’Italia (in termini numerici il doppio delle strutture dell’intera capitale), il dato più interessante riguarda l’incremento delle strutture ricettive: dal momento dell’assegnazione della Bandiera arancione al dicembre 2010, infatti, i comuni certificati hanno visto crescere in media del 65% i posti letto, con un più 134% di attività nel settore extralberghiero. E l’aumento di arrivi e presenze citato in apertura è la testimonianza immediata della risposta del pubblico.

Ecco quindi che assume particolare importanza la scadenza del prossimo 30 novembre, data ultima entro la quale i Comuni interessati possono proporre la propria candidatura per la Bandiera arancione così da avere i primi risultati entro la prossima primavera. I requisiti base? Non affacciare sul mare e avere meno di 15mila abitanti. Maggiori informazioni qui