Cominciamo quest’articolo con una storia: il 7 luglio del 2017 la Commissione Unesco si è riunita a Cracovia e ha  inserito la Riserva naturale di Sasso Fratino e le faggete vetuste del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Un’ulteriore conferma del ruolo dell’Italia come scrigno di ricchezze non solo artistiche ma anche storiche, paesaggistiche e, appunto, naturali.
 
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna si trova al confine tra Emilia Romagna e Toscana, lungo la dorsale appenninica, precisamente nelle provincie di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Ha un’estensione di circa 36.000 ettari e il suo cuore è costituito proprio dalle Foreste Casentinesi, al cui interno si trova la Riserva Integrale di Sasso Fratino, istituita nel lontano 1957 (prima in Italia). Per riserva integrale si intende un’area in cui è assolutamente vietato l’intervento antropico e il cui accesso è regolato da norme severissime al fine di consentire alla flora e alla fauna di svilupparsi in piena libertà. Le riserve integrali sono aree fondamentali per studiare i fenomeni naturali e costituiscono uno scrigno di ricchezze naturalistiche da preservare.
 
Alla fine del nostro viaggio abbiamo scelto le cose da non perdere in questo meraviglioso angolo di Italia, con la sorpresa di trovare sul cammino degli abitanti misteriosi della foresta.  
1. FARE TREKKING E MOUNTAIN BIKE TRA FAGGETE E RUSCELLI
Inoltrarsi nelle sterminate faggete delle Foreste Casentinesi è come camminare tra le colonne di un tempio. Il cielo è solo una sottile striscia di luce mentre si attraversa la foresta, formata soprattutto da antichi faggi che un tempo costituivano una delle risorse principali degli abitanti del Granducato di Toscana che da qui attingevano la legna, essenziale per le costruzioni dell’epoca. Colpisce il senso di pace e il silenzio del sottobosco, interrotto solo dallo scorrere dell’acqua nei ruscelli o dal bramito dei cervi, che lanciano i loro richiami. Non è raro, per chi cammina nel bosco, incontrare cervi, daini, caprioli o mufloni. Più difficile invece è incontrare i lupi, presenti nella foresta ma molto attenti nell’evitare la presenza dell’uomo.
 
È possibile visitare la foresta a piedi, in mountain bike, a cavallo o grazie ad un servizio di navette in cui si attraversa il piccolo sentiero tra gli alberi lungo la strada della Lama (20 Km circa) con l’aiuto di guide ambientali escursionistiche che raccontano la storia del bosco. Una storia di cui si hanno testimonianze sin dall’anno 1000, quando i monaci Camaldolesi si ritirarono nel silenzio di questi luoghi, diventando i custodi della foresta. Nel corso dei secoli i faggi del bosco sono stati una delle fonti di sostentamento principale per gli abitanti del luogo che hanno popolato la foresta fino alla fine degli anni Cinquanta. Per questo non è raro trovare nel bosco gli affascinanti ruderi di antichi casolari. 
 
2. VISITARE LA DIGA DI RIDRACOLI E L’ECOMUSEO DELLE ACQUE
Dal verde dei faggi si giunge all’azzurro del lago di Ridracoli, un bacino d’acqua artificiale che si estende nel parco, nella zona più a nord (comune di Bagno di Romagna). Il lago fornisce acqua a gran parte della regione, grazie all’enorme diga che sbarra il corso del fiume Bidente, dando vita all’invaso. La diga è alta ben 100 metri ed è lunga 432 metri. È possibile passeggiare sulla sua sommità grazie ad un camminamento di dieci metri circa di larghezza. Dalla cima della diga si gode di una vista meravigliosa sul lago che si perde tra le montagne, con un bellissimo effetto cromatico in cui l’azzurro delle acque si fonde con il verde della vegetazione.
 
Dal lago si dipartono sentieri da percorrere a piedi o in mountain bike, più o meno impegnativi. Per chi invece desidera godersi il lago in tutta tranquillità, nei mesi estivi è possibile navigarlo a bordo di un battello turistico. È previsto anche un servizio di navetta su prenotazione (Caronte) che permette di trasportare i ciclisti e le loro mountain bike da un lato all’altro del lago
 
A pochi chilometri dal lago è possibile inoltre visitare l’Ecomuseo delle Acque, un luogo in cui conoscere il parco, la sua ricchezza e imparare, con attività pratiche e divertenti quanto sia importante l’acqua per la nostra vita e cosa si possa fare per risparmiarla, anche nella vita di tutti i giorni. È un museo destinato soprattutto ai più piccoli, dove anche i grandi potranno scoprire qualcosa in più.
3. RILASSARSI A BAGNO DI ROMAGNA: TRA CALDE ACQUE TERMALI, BUONA CUCINA E ARTE
Famosa fin dai tempi dei romani per le sue acque termali, Bagno di Romagna è un piccolo gioiello protetto dalle colline dell’Appennino tosco-romagnolo. Fu nel III secolo a.C. che i romani istituirono in questo piccolo borgo della Romagna le prime “Thermae”, in cui trovavano conforto soprattutto i soldati, reduci da faticose battaglie. Quando ci si immerge nelle confortevoli acque termali offerte dalle numerose strutture di Bagno, fa una piacevole impressione pensare che si sta condividendo un momento di piacere che ci accomuna ai nostri antenati che in quegli stessi luoghi trovarono ristoro. In particolare, le terme Santa Agnese, uno dei tre centri termali a quattro stelle presenti a Bagno di Romagna, sono edificate proprio sui resti di un antico stabilimento termale romano.
 
Oltre che dare sollievo al corpo a Bagno di Romagna è possibile ristorare anche gli occhi, in un centro storico in cui sono evidenti le tracce di un importante passato. Abbiamo visitato la Basilica di Santa Maria Assunta in Bagno, uno scrigno di tesori da scoprire, grazie soprattutto alla cura di Don Alfio, appassionato e competente, con cui abbiamo avuto il piacere di discutere di arte e storia. All’interno di questa chiesa dell’800 d.C. (ricostruita nel 1500) potete ammirare un meraviglioso trittico realizzato dall’artista fiorentino Neri di Bicci nel 1468, oltre a tele dell’artista barocco Jacopo Vignali o dell’incisore Francesco Rosselli (1448-1513). La chiesa ospita anche il famoso “corporale di Bagno”, testimonianza di un miracolo avvenuto a Bagno nel 1412.
 
4. GUSTARE I SAPORI DELL'APPENNINO
Nonostante sia un piccolo borgo (circa 6.000 abitanti), Bagno di Romagna può vantare la cucina di Paolo Teverini, chef stellato del ristorante dell’hotel Tosco-Romagnolo. Il ristorante è stato premiato per la capacità di “reinterpretare in chiave moderna e personale le tradizioni romagnole e toscane” e per la carta dei vini molto vasta (circa 1500 etichette). Oltre al ristorante vero e proprio, l’hotel prevede anche un ristorante “Pret à porter”, più economico e informale e un buffet all’interno dell’albergo, gestito sempre dallo staff dello chef Teverini. Se invece siete amanti dello street food, vi consigliamo di fare un salto al chiosco “Al posto giusto” di Bagno di Romagna: piadine, crescioni, rotoli e tortelli alla piastra fatti in casa (senza grassi animali). Porzioni gustose e abbondanti.
5. AVVENTURARSI CON I BAMBINI SUL SENTIERO DEGLI GNOMI
I più piccoli potranno esplorare il misterioso mondo degli gnomi che, tempo fa, pare siano stati avvistati proprio nei boschi che circondano questo piccolo borgo. A breve distanza dal centro storico ci si può incamminare lungo il sentiero Cai dello gnomo Bagnolo, percorribile in circa tre quarti d’ora (non è possibile percorrerlo con passeggini perché si tratta di un sentiero nel bosco, con salite e scalini naturali).
 
Non vi stupite se, nascoste tra alberi e ruscelli troverete piccole casette, mulini a vento e minuscole osterie in cui possono trovare ristoro gli abitanti del “piccolo popolo”. È tutto curato nei minimi dettagli, e devo ammettere che è stato molto divertente passeggiare alla scoperta di questo piccolo villaggio. I bambini possono anche scrivere una letterina e infilarla nella buca delle lettere dello gnomo Bagnolo che si prenderà la briga di rispondere a tutti.
 
A Val Bonella, a pochi chilometri da Borgo di Romagna, si trova invece il regno di Gnomo Mentino. Addentrandovi nel bosco troverete un piccolo sentiero, arricchito da casette e altre strutture in miniatura. Vi consigliamo lo spettacolo teatrale per i più piccoli, che vede protagonisti astuti gnomi, timide fate e simpatici animali, tra divertenti battute e coinvolgenti canzoni. Abbiamo assistito ad uno spettacolo che si teneva di notte nel bosco e, nonostante l’età degli gnomi per noi sia passata da un pezzo, siamo tornati bambini, almeno per un paio d’ore.
 
Sul sentiero degli Gnomi a Bagno di Romagna
FORESTE E GNOMI SUL WEB
Siti web Welcome Romagna, www.welcomeromagna.it
Parco nazionale Foreste Casentinesi, www.parcoforestecasentinesi.it
Sentiero degli gnomi, www.ilsentierodeglignomi.it
Regno di Gnomo Mentino, www.gnomomentino.it.