Dimenticate, abbandonate, riutilizzate per convogli turistici, trasformate in greenway. Molto diverse sono le sorti delle linee ferroviarie italiane. Ieri e oggi. Perché a decimarle non è stato solo il boom della motorizzazione nel Dopoguerra, come fin troppi osservatori un po' semplicisti tendono a sottolineare. Oggi il confronto più emblematico è tra le linee secondarie del Piemonte e dell'Alto Adige. In Sudtirolo, ristrutturate e trasformate in metropolitane regionali, le tratte Bolzano-Merano-Malles e Bolzano-San Candido scoppiano di salute e festeggiano dati record di passeggeri (non solo turisti). In provincia di Vercelli, strangolata da frequenze ridicole e convogli obsoleti, ha da pochi mesi chiuso i battenti la linea della Valsesia che collegava Varallo a Novara. Per non parlare delle linee del Cuneese.

È proprio per “accendere un faro” sulle tormentate – e non sempre positive – vicende delle linee ferroviarie italiane che è in programma per domenica 8 marzo la Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate che prevede un amplissimo calendario di eventi, convegni ed escursioni in tutta la Penisola. Eccone un assaggio, in ordine geografico da sud a nord proprio per metterne in risalto il carattere diffuso su tutto il territorio nazionale.
 

Si parte dall'ex stazione ferroviaria di Castrovillari (Cs), alle 8.30 di domenica 8 marzo, per l'escursione a piedi Antiche strade ferrate del Parco nazionale del Pollino che percorre il tracciato ferroviario tra il Piano di Campotenese e Morano Calabro, un tempo vitale collegamento tra Calabria e Basilicata, abbandonato negli anni Settanta.
 

Focus sul riutilizzo dei fabbricati ferroviari con la gita ciclistica Lunga vita alle stazioni in disuso in partenza alle 10 di domenica dalla stazione ferroviaria di Ostuni (Br) in Puglia e che prevede un percorso di una ventina di chilometri fino all'ex stazione di Fontevecchia, oggi trasformata a scopi didattico-naturalistici.

In Toscana, protagonista la Fac, ferrovia dell'Appennino centrale distrutta dagli eventi bellici del 1944 e mai più riprestinata, per l'escursione in bicicletta fino alla frazione di Gragnone intitolata Per non dimenticare la Arezzo-Fossato di Vico in partenza alle 9.30 di domenica alle 9.30 dal binario 1 della stazione di Arezzo.

È la stazione di Palazzolo sull'Oglio (Bs) il palcoscenico dell'esposizione di rotabili storici da manovra delle linee turistiche del Lago d'Iseo, aperta dalle 9 di domenica 8 marzo. Alla stessa ora, partenza di un'escursione a piedi che segue il canale Fusia e la linea Palazzolo-Paratico per conoscerne meglio il tracciato.

Si chiama invece Valmorea Bike Express la coppia di itinerari in bicicletta proposti lungo la greenway della Valmorea nel varesotto, nata dal sedime dell'antica linea ferroviaria in disuso. Partenza alle 9.30 dall'area Bascula pesa carri di Castiglione Olona per raggiungere e visitare il borgo antico di Castiglione, oppure alla stessa ora, nel piazzale del castello di Fagnano Olona per raggiungere l'ex Casello ferroviario 5 della linea.

Il programma dettagliato della Giornata, con le iniziative raggruppate per regione: www.ferroviedimenticate.it/giornata-nazionale/8a-giornata-2015.html