Albano Marcarini, urbanista, milanese, viaggia a piedi e in bicicletta. Studia le città e i paesaggi. Dipinge acquerelli. Scrive guide ed è autore Touring dal 1978. Ha fondato CoMoDo (Confederazione Mobilità Dolce) e dirige Cycle! collana di magazine e libri per il mondo del ciclismo.
Formidabile fu la rete dei navigli lombardi, due secoli fa. Assolveva la funzione delle autostrade e delle ferrovie di oggi: con capaci barconi si trasportavano merci e passeggeri verso Milano e viceversa. Ogni naviglio, poi, dava copiosa quantità d’acqua alle campagne.
Dei navigli resta oggi un paesaggio romantico, anche se disturbato dalla periferia della metropoli. Un tempo su queste acque si specchiavano mulini, darsene, opifici ma anche ville, palazzi e sontuosi giardini. Il Naviglio della Martesana conduceva dall’Adda a Milano su una distanza di 38,7 chilometri. Come il Naviglio Grande a ovest, così la Martesana tagliava la pianura a est, in senso quasi orizzontale, consentendo una debole pendenza che, con l’interposizione di una sola conca, faceva affluire l’acqua al laghetto di S. Marco, una darsena all’interno della cerchia del naviglio cittadino, dalle parti di Porta Nuova, oggi coperto e da molti rimpianto.
LA CICLABILE DEL NAVIGLIO DI PAVIA
Il Naviglio di Pavia fa defluire le acque degli altri navigli milanesi e le restituisce al Ticino da cui, in parte, il Naviglio Grande le aveva prelevate a Tornavento. È l’ultimo, in ordine di tempo dei navigli milanesi, completato nel 1819, e il più dotato di conche, necessarie per vincere gli sbalzi di quota dai 119 metri di Milano ai 59 di Pavia. Quelle più monumentali - una serie di quattro poste a scalare una dopo l’altra - sono posizionate poco prima della confluenza nel Ticino, a oriente della città che fu capitale del Regno Italico e da secoli sede di una prestigiosa università. 
Il naviglio è cambiato da allora. Niente più pescatori di anguille, niente lavandaie, niente barconi carichi di merce. Occorre lasciarsi andare e pedalare per diversi chilometri fuori Milano prima di vedersi restituire un’immagine veritiera del naviglio, almeno per quanto riguarda il paesaggio. Scrive bene Alberto Vigevani in All’ombra di mio padre: «Arrivando nei quartieri più lontani, o allontanandosene non più in morbida curva ma in luccicanti rettifili, soffocati talora da una coltre di nebbia, il naviglio univa in un perpetuo scambio la città con la piatta campagna che la circondava».
LA PISTA CICLOPEDONALE
Una pista ciclo-pedonale accompagna il corso d’acqua dalla periferia di Milano fino al Ticino e sceglie di volta in volta la ripa o l’alzaia che sono rimaste escluse dal traffico della parallela ex-statale dei Giovi, la strada che da Milano porta a Genova. Strada non antica, perché fatta contemporaneamente allo scavo del naviglio, dato che l’originaria strada da Milano a Pavia era la Vigentina, di probabile fattura romana. 
 Faremo dunque un piccolo viaggio a pedali nelle "terre d’acqua", nella Bassa milanese e nel Pavese, territori nel Medioevo contesi dalle due città che avevano stabilito il loro confine lungo il corso della Roggia Ticinello, più o meno dove ancora oggi si trova il limite fra le due provincie.
 
LA PISTA CICLABILE DEL NAVIGLIO GRANDE - I DATI
- Lunghezza: 33.3 km
- Punto di partenza: Milano, Darsena di Porta Ticinese.
- Punto di arrivo: Pavia, confluenza del naviglio nel Ticino. Il ritorno da Pavia può essere facilitato col Servizio Treno+Bici della linea regionale suburbana S13 Milano-Pavia.
- Condizioni d’uso: pista ciclabile in asfalto o corsia ciclabile, alcuni tratti su strada a traffico promiscuo.
- Segnaletica: pannelli della Provincia di Milano.
- Sicurezza: mancanza di pista ciclabile in uscita da Milano fino al confine con Assago; nella provincia di Pavia, dopo Nivolto,  la pista è separata dalla viabilità ordinaria grazie a una corsia protetta. 
- Dislivello: 60 metri (in discesa).
- Mezzo consigliato: bici da turismo, mountain-bike.
- Supporti e assistenza: Cicli Drali, via Agilulfo 16, Milano, 02.89504840; Cicli Destro, via Bramante 1, Pavia, 0382.530671.
- Quando andare: ogni stagione è buona ma occorre ricordare che in marzo e in settembre avviene la ‘secca’, cioè il naviglio viene prosciugato per favorire la manutenzione, e l’immagine che se ne ricava non è del tutto incoraggiante.
- Indirizzi utili. Certosa di Pavia, via del Monumento 4, Certosa di Pavia, 0382 925613, www.certosadipavia.com  (orari di visita: da ottobre a marzo, da martedì a sabato dalle 9 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 16.30; domenica e feste di precetto fino alle 17; in aprile fino alle 17.30; da maggio a settembre fino alle 18, chiuso il lunedì).
I RISTORANTI 
Erba Brusca, Alzaia Naviglio Pavese 286, Milano, 02.8738 0711;
Locanda Vecchia Pavia al Mulino, via al Monumento 5, Certosa di Pavia, 0382.925894, www.vecchiapavialamulino.it;
Osteria del Naviglio, via Alzaia 39/b, Pavia, tel. 0382.460392, www.osteriadelnaviglio.it;
Bistrot Bartolini, viale Vittorio Emanuele 29, Pavia, 0382.303401, www.lerobinie.net 
GLI AGRITURISMI
Il Mulino, c.na Melone, Casarile, 02.90093596 - 335.6484228 (ristorazione);
Pioltino, c.na Pioltino, Zibido S.Giacomo, 02.90005067, www.cascina-pioltino.it (ristorazione e alloggio, vendita riso);
Coop. S.Marta, c.na Santa Marta, Zibido S.Giacomo, 02.90002390, www.santa-marta.it (vendita riso, pasta, salse ecc.);
Zipo, via S.Giacomo 15, Zibido S.Giacomo, 02.58315751 (distributore latte, vendita formaggi, riso, miele).
 
DA FARE IN PIU' 
Da Badile o da Binasco è possibile seguire, verso nord-ovest, i percorsi del progetto "Camminando sull’acqua" e collegarsi con la ciclabile del Naviglio Grande; da Pavia è possibile proseguire, oltre il Ticino, lungo i percorsi ciclabili del Siccomario e, in futuro, lungo la greenway Milano-Varzi.
 
LA GUIDA
Questa pagina è un estratto della guida "La ciclabile del Naviglio di Pavia" nella collana "Itinerari di Cycle" che riguarda le guide delle più belle piste ciclabili d’Italia. La guida è in vendita a 5 euro presso il Punto Touring di corso Italia 10 a Milano, nelle principali librerie della città oppure on-line sul sito www.guidedautore.it dove trovate molte altre proposte di libri e guide per viaggiare a piedi e in bicicletta.