Le ville venete sono migliaia: un patrimonio incredibile, uno di quei tesori che l'Italia deve ancora capire come valorizzare appieno. Alcune - quelle palladiane, soprattutto - sono notissime e visitate da torme di turisti ogni anno. Molte altre sono in rovina, lasciate all'abbandono da anni o da decenni. C'è poi un numero di ville che sopravvive tenacemente al tempo grazie a proprietari intelligenti e determinati, che nonostante fatiche, costi, disagi riescono a tenerle in piedi e a farle vivere giorno dopo giorno. Perché non pensate che sia facile - anche avendo i soldi - mantenere al giorno d'oggi proprietà immense, dove nelle stanze risuona l'eco e bisogna controllare ogni ingresso per impedire che qualcuno si porti via tutto.  
Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana, nella bassa Padovana, è una di queste ultime. Siamo vicino a Rovigo, non lontano da Ferrara: terra di bonifiche e di argini, dove i campi e i canali si perdono all'orizzonte. La villa, costruita nel Cinquecento su una struttura preesistente, è davvero una "cattedrale nel deserto", il lungo corpo centrale con le barchesse porticate, la colombara, la scuderia. "Me ne sono innamorata appena l'ho vista" racconta Mariella Bolognesi Scalabrin, che ne è l'attuale proprietaria. "Io e mio marito cercavamo una casa nel Padovano, ma mai avrei pensato di comprare una proprietà come questa. È stato un colpo di fulmine". Da allora, era il 1960, Mariella Bolognesi ha fatto rinascere una casa in rovina. E da vent'anni la apre ai visitatori, rivelando le sue meraviglie.
IL MITO DI EVELINA, SPIRITO ECCENTRICO
Non aspettatevi grandiosità di marmi o scaloni principeschi, a Vescovana. Questa è pur sempre una "fattoria del doge", una villa di campagna. Una villa però in cui la storia si percepisce in ogni angolo, specialmente se si conosce qualcosa di più su chi la abita e chi l'ha abitata. "In questa casa riecheggia ovunque lo spirito di Evelina" sorride la signora Mariella. Evelina van Millingen, sposata nel 1852 con un Pisani, è il nume tutelare di questo luogo: fu lei a prendere in mano la gestione della villa, soprattutto dopo la morte del marito, nel 1880, e a trasformarla in luogo di incontri, di arte, di bellezza. Incantava tutti, Evelina, con i suoi abiti orientali e la scimmietta sul braccio: ambasciatori, nobili, intellettuali come Herny James che di lei disse «fu davvero eroina romantica e solitaria anima del suo feudo». "Vede?" mi fa notare la signora. "Evelina eliminò il grande scalone cinquecentesco, sulla facciata interna della villa, per fare posto a un ampio terrazzo belvedere: voleva ammirare dall'alto il suo giardino".  
Già, il giardino: il vanto della villa, il principale motivo per cui oggi visitare Vescovana. "Evelina ci mise dentro tutta se stessa" spiega la signora Mariella. "Era nata a Costantinopoli e volle un'impronta islamica, con la fontana al centro dei quattro viali che rappresentano i quattro elementi che governano la vita (aria, acqua, terra e fuoco) e con i pavoni di pietra, che sono nella tradizione dei sultani i custodi della casa. Poi un giardino formale, per onorare il marito patrizio veneziano; ma anche un parco vittoriano, romantico e decadente, visto che aveva un padre inglese". Un unicum, in poche parole: camminando nel parco si passa dalle siepi ben rasate ai grandi tassi e platani fino a un enorme prato costellato di migliaia di tulipani.
i 60MILA TULIPANI, COME IN UN QUADRO IMPRESSIONISTA​
Perché tra i tanti motivi per visitare Villa Pisani Bolognesi Scalabrin c'è oggi anche un magnifico quadro fiorito, che fino al 25 aprile è pronto a stupire i visitatori. "Avevo voglia di fare qualcosa attraverso quello che amava Evelina" racconta la signora Bolognesi, che ha pensato di piantare 60mila tulipani - fiore orientale, ancor prima di essere olandese - di decine di varietà. Con una peculiarità, però: i tulipani sono stati posti in mezzo a un grande prato dove crescono migliaia di fiori spontanei. I loro colori si mescolano dunque a quelli dei ranuncoli, delle pratoline, dei tarassachi, in uno scenografico quadro dove il naturale e il coltivato si fondono in un colpo d'occhio dalle sfumature impressioniste. "È da cinque anni che organizziamo I bulbi di Evelina" spiega Mariella Bolognesi "ma questo è il primo che abbiamo pensato così in grande, grazie anche alla collaborazione di tanti amici e di Mimma Pallavicini, giornalista esperta di giardini".
Come se non bastasse lo spettacolo fiorito, alla villa ogni weekend d'aprile sono previsti mercatini di giardinaggio e artigianato, visite guidate ed eventi legati ai cinque sensi, come incontri e conferenze. E poi, si possono ammirare i saloni affrescati, una mostra di tulipiere di ceramica - bizzarri vasi in cui porre i tulipani recisi, a formare coreografie quasi orientali - e molto altro. "Voglio tener viva questa villa, finché le forze me lo consentono" sussurra Mariella Bolognesi. "Tutto quello che organizzo, dalla fioritura in giardino al b&b nelle stanze della villa, dagli eventi ai matrimoni, è per onorare con la bellezza chi mi ha preceduto". Andateci anche voi, a Villa Pisani, per respirare lo spirito di Evelina e di chi l'ha fatta rinascere.
INFORMAZIONI
- Villa Pisani Bolognesi Scalabrin
, via Roma 25, Vescovana (Pd); tel. 0425.920016; www.villapisani.it. Ingresso ridotto per i Soci Tci. Nella villa si può anche dormire in bellissime camere d'epoca (servizio b&b).
- In occasione della fioritura “I Bulbi di Evelina”, fino al 25 aprile 2017 l’orario di apertura della villa è dalle 9 alle 18, tutti i giorni compreso sabati, domeniche, Pasqua, Pasquetta, 25 aprile. Tutte le informazioni sull'evento sul sito www.giardinity.it
- Dal 6 al 25 aprile mostra “Seduzione-Repulsione. Quello che le piante non dicono”, realizzata dalla Rete degli Orti Botanici della Lombardia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano. 
- Ogni domenica “Festival primaverile dei sensi” ogni volta viene considerato un senso, con mercatino di giardinaggio e artigianato in tema, laboratori per bambini, conferenza per gli adulti, visita guidata al giardino e al prato. In occasione della domenica di Pasqua l’iniziativa è estesa al giorno successivo (Pasquetta) e per il ponte del 25 aprile il festival comprende le date tra domenica 23 aprile e il martedì festivo.