La parete est del Monte Rosa, crestata di neve e con le sue proporzioni himalayane, domina nelle ultime luci della sera l’abitato di Macugnaga. L’aria è frizzante e, nello spegnere il motore dell’autocaravan messo a disposizione di Touring dal­­l’Associazione Produttori Camper, l’occhio cade sul cruscotto: 160 chilometri, in gran parte d’autostrada, sono bastati per passare dal caos dell’happy hour milanese al solenne silenzio dell’alta valle Anzasca. È questa, senza dubbio, una carta importante per l’area dell’Ossola. Le vallate alle spalle del lago Maggiore offrono l’occasione per un itinerario a costi ragionevoli in alcuni tra i più begli scenari delle Alpi. Senza rinunce in fatto di qualità e in un ambiente umano improntato all’accoglienza.
 

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MACUGNAGA, LONTANO DALLA FOLLA
Prima tappa Macugnaga, località insignita della Bandiera arancione Tci, ma soprattutto centro di montagna che – all’ombra della seconda vetta delle Alpi (la punta Dufour del Rosa, 4637 metri) – conserva una dimensione lontana dalla mondanità, caratteristica di fin troppe mete nel periodo estivo. Sistemato il camper all’attrezzato campeggio Sporting Center della località Testa o, per chi preferisce restare indipendente, nel piazzale degli impianti di Pecetto, lo schietto carattere walser dell’abitato balza agli occhi ancora intatto nel nucleo del Dorf di Staffa: case di legno di larice dal basamento in pietra, a pochi passi dalla Chiesa Vecchia, fondata nella seconda metà del Trecento e affiancata da un tiglio secolare del diametro di sette metri, sotto le cui fronde si riuniva la comunità per deliberare. Le lapidi e i monumenti che circondano la chiesa, invece, ricordano le tante pagine di eroismo scritte dagli scalatori che, dalla seconda metà dell’Ottocento, hanno dato l’assalto alla “Est del Rosa”.
Da non perdere, tra le escursioni possibili, la salita (un’ora di cammino in falsopiano dall’arrivo della seggiovia Belvedere) al rifugio Zamboni-Zappa (2065 m) con uno spettacolare panorama sui ghiacciai del Monte Rosa. Sosta obbligata, poi, nel ripercorrere la valle Anzasca verso l’Ossola, alla casa-museo walser di Borca, così da conoscere meglio le tradizioni di questa popolazione alpina, e per la visita, alla Guja, dell’unica miniera d’oro in galleria (il tunnel centrale è lungo 450 m) visibile in Europa.
DA DOMODOSSOLA ALLA VALLE VIGEZZO
Tornati nel fondovalle del Toce, prima di imboccare la valle Vigezzo, è impossibile ignorare Domodossola, capoluogo delle valli ossolane celebre prima di tutto per il Sacro Monte Calvario, che conserva le tracce di oltre mille anni di storia locale.

Merita poi una deviazione l’alta valle Bognanco. Verdissima e meno nota di altri territori del­l’Ossola, è in realtà un piccolo paradiso per gli escursionisti: non a caso vi trovano spazio sia tre tappe del Sentiero Italia sia un tratto del Simplon-Fletschhorn Trekking.

Bognanco Fonti ha perso lo smalto di stazione termale alla moda che la caratterizzava nel 1920-30, ma la salita fino a La Gomba (1250 m) – senza problemi anche per i camper più ingombranti – permette di raggiungere la base di partenza ideale nel campeggio Yolki Palki. Moderno, nel bosco, a basso impatto ambientale, alterna chalet di legno ad ampi spazi a terrazze per camper e roulotte; senza trascurare la ristorazione, impostata sui prodotti locali.
La valle Vigezzo è nota anche come “valle dei pittori” per la tradizione artistica ottocentesca. In realtà è un altopiano a 800 metri di quota alle porte del parco nazionale della Val Grande e ha i suoi fiori all’occhiello in Santa Maria Maggiore e Malesco, entrambe Bandiere arancioni Tci.
Piccola capitale turistica, i punti di riferimento di Santa Maria Maggiore (nella foto a fianco) sono nella pinacoteca della scuola di Belle arti Rossetti Valentini, che raccoglie opere dei pittori locali, e nel Museo dello spazzacamino, mestiere che fin dal Seicento portò la popolazione a emigrare in tutta Europa, dove i rüsca vigezzini erano apprezzatissimi. Ne fa memoria l’annuale raduno internazionale che richiama un migliaio di spazzacamini da tutto il mondo. Da segnalare, per i camper, l'area di sosta comunale, con 32 piazzole e servizi di rifornimento.
Più raccolta e circondata da fitti boschi, Malesco si fa apprezzare per il dedalo di stradine selciate del centro, con begli scorci su alcuni edifici antichi freschi di restauro, e per le meridiane sulle facciate, protagoniste (sono ben 113 in valle) di un itinerario di visita ad hoc.
MUSEI, CANYON E PARCHI
Superata Domodossola, proseguendo nell’alta  valle del Toce oltre il bivio per il Sempione, in corrispondenza di Bagni di Crodo reclama attenzione il centro visitatori del parco naturale Alpe Veglia e Alpe Devero. Senza dimenticare, a fianco, gli spazi del Museo delle acque minerali e del Museo mineralogico Roggiani-Bianchi. L’uno raccoglie macchinari e attrezzature d’epoca per l’imbottigliamento e dispone di una collezione di oltre centomila pezzi tra etichette e bottiglie di acque da tutto il mondo; l’altro espone esemplari di rocce e cristalli di grandi dimensioni rinvenuti nelle valli ossolane, tra cui brillano inaspettati pure gli smeraldi.
Pochi chilometri più avanti, Baceno è segnata dalla bastionata rocciosa su cui sorge la parrocchiale di S. Gaudenzio, di origine romanica, con interno a cinque navate rivestito di importanti affreschi cinquecenteschi di scuola novarese.
A fianco della chiesa (i camper possono sostare sul piazzale o più in basso in piazza Moro) parte il sentiero che conduce in una mezz’ora di cammino agli orridi di Uriezzo, gole e marmitte dei giganti, scavate dall’erosione glaciale e poi abbandonate dal Toce. 
A Baceno si stacca a sinistra la strada, in forte pendenza, che percorre la valle Devero fino all’alpe omonima, nel parco regionale. Per gli irriducibili del camper (i tratti con difficoltà di incrocio non mancano) è opportuno verificare al centro visite di Crodo la disponibilità di spazi di sosta; i mezzi si devono comunque fermare a Cologno. Per gli altri, meglio usare la corriera o il servizio Prontobus di autobus a chiamata: in entrambi i casi i disagi sono compensati dai magnifici panorami che offre la conca alpina. Tra i percorsi escursionistici, è alla portata di tutti il sentiero natura che in 45 minuti raggiunge Crampiolo e di lì il lago di Devero; per i più allenati (in 5 ore e mezza) c’è la traversata fino al­l’alpe Veglia attraverso la solitaria val Buscagna.
LA CASCATA DEL TOCE
L’attrazione delle attrazioni, in val Formazza, resta la cascata del Toce: è alta 143 metri e, per la prima volta da quando è stata “sequestrata” per produrre elettricità, quest’estate sarà visibile tutti i giorni (vedi sotto). Da non perdere, una sosta all’albergo che la sovrasta, costruito a fine Ottocento, nel cui bar-ristorante arredi e fotografie alle pareti richiamano i fasti della belle époque.
Il minuscolo abitato di Riale, dai chiari tratti alemanni (un paio di chilometri oltre la cascata, al termine della statale), è più un punto di partenza che d’arrivo. Ai piedi della diga del lago di Morasco i camper trovano un piazzale di sosta; un’alternativa, pur essenziale nei servizi, ai campeggi. In val Formazza (e non solo lì) sono diventati in gran parte villaggi turistici di roulotte con annessa dépendance in legno.
Dei tanti percorsi che si aprono per gli escursionisti da Riale, si impone quello verso l’alpe Bettelmatt – che ha dato il nome al formaggio forse più pregiato della zona – e il passo del Gries, un tempo parte della “via imperiale” tra Lombardia e Svizzera. Secondo una memorabile descrizione lasciataci dal naturalista Horace-Bénédict de Saussure, che attraversò a piedi la vallata nel 1789, le rocce scure “bagnate dal ruscello, appaiono come un tessuto ricamato”.    
I SERVIZI PER I CAMPERISTI
Molti campeggi sono in realtà villaggi di roulotte. Offrono invece buoni standard e camper service: Yolki Palki***, Bognanco, loc. La Gomba, tel. 0324.234245; www.yolkipalki.it (sconto 10% soci Tci); Sporting Center**, Macugnaga, loc. Testa, tel. 0324.65489; Pineta**, Santa Maria Maggiore, via Belcastro 13, tel. 0324.94123; www.campeggiopineta.it. Inoltre, aree di sosta a pagamento e camper service a Santa Maria Maggiore (via Pineta) e Riale.

INFORMAZIONI
- Sul sito di Bandiere arancioni, schede di Macugnaga, Santa Maria Maggiore e Malesco. In tutte le schede si possono leggere le motivazioni del riconoscimento al borgo.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a Domodossola e dintorni.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a Macugnaga e dintorni.
- Cascata del Toce (www.valformazza.it): è attiva dall'11 giugno al 18 settembre 2016; feriali 11.30-13.30, domeniche 10-16. I giorni 11, 12, 17, 18 agosto: 10-16; i giorni 14-15 agosto: 10-18; i giorni 13, 16, 19, 20 agosto: 10-16; venerdì 26 agosto 8-10 e 11.30-13.30: domenica 25 settembre: 10-16.

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