Avete un camper o una caravan e vorreste qualche consiglio su dove passare il weekend? Oggi vi suggeriamo di visitare un borgo Bandiera arancione, ovvero un paese dell'entroterra con meno di 15mila abitanti che il Touring Club Italiano ha certificato per le sue qualità turistiche e ambientali. Un paese, in poche parole, bello, accogliente, dove non mancano i servizi e vi troverete bene... e in più avrete tutti i servizi di cui necessita il camperista. 

La meta prescelta è Santa Fiora, in provincia di Grosseto.  

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CINQUE MOTIVI PER ANDARE A SANTA FIORA
1. Per il tragitto e i paesaggi toscani che lo colorano
Il profilo del monte Amiata si eleva tra la Maremma e la Valdichiana dominando tutta la Toscana meridionale. Immaginando di percorrerne un anello che lo cinge, la strada che conduce a Santa Fiora regalerà vedute spettacolari.  
Le crete senesi, la val d’Orcia, i vecchi mulini e le rocche vi faranno scalare le marce, magari accostare, per rifarsi gli occhi e portare a casa qualche immagine da incorniciare. Negli ultimi chilometri prima dell’arrivo, ritagliatevi uno spazio per una breve sosta davanti ai resti della Rocca degli Aldobrandeschi. Perché ora il paesaggio cambia. State entrando nell’area della Peschiera, un grande bacino settecentesco costruito per raccogliere le acque dal fiume Flora. Eccovi a destinazione.
2. Per ammirare la struttura della Peschiera
Forse nacque come un vivaio di trote degli Aldobrandeschi, per poi diventare parte del parco-giardino rinascimentale voluto dagli Sforza. La cosiddetta Peschiera è un grande bacino settecentesco costruito per raccogliere le acque del fiume Flora e rappresenta il punto di sosta preferito dai viaggiatori. Due delfini con un tridente in tufo peperino guardano dall’alto lo specchio d’acqua della vasca.
3. Per una collezione di Terrecotte di grande valore
La si ricorda dal 1142, è stata restaurata nel ‘400 e ancora rimaneggiata nel ‘700, e sulla facciata a capanna è abbellita dallo stemma della famiglia degli Aldobrandeschi: è la pieve delle Ss. Fiora e Lucilla. Ma il vero tesoro di questo luogo di culto è una notevole raccolta di terrecotte robbiane, risalenti alla seconda metà del XVI secolo.  
 
4. Per scoprire la natura dell’Amiata e i segreti del “Santo David”
Un maestoso vulcano spento che dai suoi 1738 metri si elegva tra maremma e Valdichiana e domina tutta la Toscana meridionale. Il modo migliore per avvicinare e conoscere il territorio del monte Amiata è avventurarsi in una passeggiata nella Riserva Naturale del monte Labbro e scoprire la storia avvincente degli eremiti seguaci del “Santo David”, protagonista nella seconda metà dell’800 della creazione di una vera e propria comune contadina, cui pose fine lo Stato il 18 agosto del 1878.
5. Per la gastronomia e gli eventi internazionali
La castagna marrone dell’Amiata IGP, l’olio d’olivastra seggianese DOP e una vasta varietà di funghi. Ecco parte del tesoro gastronomico offerto dal Monte Amiata, celebrate proprio in autunno dalle immancabili sagre del marrone e del fungo. Se a questo aggiungiamo il festival internazionale estivo Santa Fiora in musica e il Palio delle Sante Flora e Lucilla l’ultima domenica di luglio, si comprendono le motivazioni che hanno spinto Bandiere Arancioni a inserire Santa Fiora tra i borghi per cui vale la pena programmare un weekend, magari in camper.
I SERVIZI PER I CAMPERISTI
Per chi arriva in camper è prevista un’area comunale gratuita. È un grande piazzale in sterrato con 30 posti disponibili per caravan e autocaravan. L’area sfrutta l’illuminazione pubblica comunale e dispone di un pozzetto per lo scarico delle acque. L’area non è custodita, recintata né video sorvegliata. L’apertura è annuale, gli animali sono ammessi e il tempo massimo di permanenza sono 72 ore.