C’è una piccola pianura nel cuore del ponente ligure. Una porzione di riviera che dolcemente allontana, anche se solo per qualche chilometro, le alture dal mare, lasciando spazio alla piana d’Albenga, uno dei centri principali del savonese.
Città di storia e arte, Albenga è zona di campagne e di mare, che da queste parti regala uno dei panorami più belli, impreziosito dalla vicina isola di Gallinara. Nell’interno, verso nord, ad una manciata di minuti dalla città, c’è Toirano terra di storia, natura e grotte.
VENERDI SERA AD ALBENGA
Sono Loano, Borghetto Santo Spirito e Ceriale le ultime tappe sulla strada per Albenga, ed è percorrendo la via Aurelia che se ne apprezza al meglio l’ubicazione. Il mare sulla sinistra ed i monti sulla destra lasciano una stretta lingua di terra a borghi, spiagge e campi coltivati. Poi, nei pressi d’Albenga, i monti s’allontanano dal mare.
L’Aurelia giunge in città a poche centinaia di metri dal centro storico e prosegue alla volta d’Alassio dopo aver attraversato il fiume Centa.
Lasciamo il centro per godere del tramonto sul mare, con vista sull’isola di Gallinara. Imperdibile una passeggiata sul bel lungomare prima di concedersi una cena a base di pesce. Per iniziare un’insalata di polpo, poi un piatto di spaghetti allo scoglio e, come secondo, un fritto di calamari, il tutto da accompagnare con un bianco della zona, il Lumassina, il vino di colore giallo paglierino, dal sapore secco e dall’acidità spiccata.     
SABATO AD ALBENGA
Protagonista della mattinata lo straordinario patrimonio artistico del centro storico. Si parte con una visita alla città vecchia, che si affaccia sul Centa. Importante centro sotto i Liguri, occupata dai Romani nel 181 a.C., Albenga fu conquistata dai Bizantini e dai Longobardi, divenendo possedimento della Repubblica di Genova.
Circondato in gran parte dalle mura, il suo cuore antico è ricco di torri, palazzi storici e pregevoli architetture d’origine medioevale.
Cuore religioso è la cattedrale di San Michele Arcangelo, che sorge sul sito di una chiesa paleocristiana costruita tra la fine del IV secolo e l’inizio del V. La facciata rispecchia caratteri romanici e gotici, mentre il campanile è un apprezzabile esempio d’arte tardogotica, eretto tra il 1391 ed il 1395, con ben cinque piani di bifore e trifore e la cuspide in piastrelle di maiolica bianche e verdi.
L’interno, a tre navate, con volta a botte, presenta stucchi, sculture ed un monumentale organo della prima metà dell’Ottocento dalla scenografica cassa del primo Seicento. Imperdibile anche il battistero paleocristiano del V secolo, altra perla della zona che si sviluppa nei pressi di piazza San Michele.
Dopo tanti tesori ci si tuffa tra i pittoreschi vicoli per scoprire colori e profumi di una città di grandi tradizioni gastronomiche. Tra botteghe e negozi si possono trovare l’asparago violetto, il carciofo spinoso, la zucchina trombetta e il pomodoro cuore di bue, mentre tra i piatti della tradizione da  la farinata di cipollotti, le frittelle di gianchetti, i biscotti con i semi di finocchietto e le pesche con il Pigato, tra i migliori vini liguri. Poi liquori e l’ottimo olio, a condire speso focacce impareggiabili.
Sapori straordinari che si mescolano alla storia ed alla cultura alla quale s’accede varcando i vari ingressi della zona antica della città. Tra scorci pittoreschi si raggiungono le principali emergenze architettoniche, i tanti palazzi d’epoca ed i musei.
Il pomeriggio si apre così con la visita ai tesori architettonici di pregio, tra il Palazzo vecchio del comune, con la tipica merlatura ghibellina, la torre comunale e la suggestiva piazzetta dei Leoni, così chiamata per i tre leoni di pietra portati da Roma dai conti Costa nel 1608.
Poi la casa e la torre dei Costa, il palazzo Costa del Carretto di Balestrino ed il vecchio Palazzo Vescovile, dal bel portale duecentesco, sede della Curia, dove merita una visita il Museo Diocesano, ricavato in ambienti del Quattrocento, con sale affrescate e dipinti tra i quali un San Giovanni, in passato attribuito a Caravaggio, e opere di Guido Reni e Lanfranco. Da vedere anche la casa-torre dei Malasemenza e la bella casa Fieschi Ricci, con elementi romanici e rinascimentali.
Cena con un antipasto di mare ed un assaggio di frittelle di gianchetti, piatto tipico della zona, da accompagnare con un Riviera Ligure di Ponente Vermentino, vino bianco DOC del ponente ligure.
DOMENICA A TOIRANO
Un saluto ad Albenga ed alle sue torri per raggiungere Toirano, pittoresco borgo nell’entroterra savonese, situato ai piedi del Monte S. Pietro. Conteso tra la potente Repubblica di Genova ed il Marchesato di Finale, definitivamente assegnato nel 1385 ai genovesi da papa Urbano VI, Toirano conobbe svariate fasi storiche che lo videro anche appartenere al Primo Impero Francese, al Dipartimento di Montenotte ed al Regno di Sardegna prima di far parte del Regno d’Italia, compreso fino al 1927 nel mandamento di Loano.
A testimonianza della sua storia c’è l’interessante borgo storico, che presenta un suggestivo intreccio di vicoli, mura in pietra, ripide scale, archivolti e case torri, tra i quali passeggiare e scoprire lentamente le sue emergenze architettoniche tra cui la seicentesca Chiesa Parrocchiale, con il bel porticato laterale dalle colonne in pietra di Finale, la torre campanaria, antica torre di difesa, dalla caratteristica merlatura ghibellina e da un doppio ordine di trifore.
Da vedere il ponte medioevale a tre arcate in pietra, sul torrente Varatella, e l’imponente Palazzo d’Aste, abitato fino ai primi anni del Settecento dalla famiglia Aste, che, per conto dei vescovi d’Albenga, tenne in feudo il borgo, divenendo in seguito dimora dei Marchesi del Carretto.
Pranzo sostanzioso con un buon piatto di trenette al pesto accompagnato da un classico della cucina regionale, il coniglio alla ligure, preparato con olive taggiasche, rosmarino, pinoli e olio extravergine d’oliva, magari da accompagnare con un Valpolcevera, vino rosso del genovese.
Pomeriggio in una delle meraviglie naturali della Liguria, le grotte di Toirano, che si raggiungono risalendo la val Varatella fino a giungere ai contrafforti di un massiccio calcareo di dolomiti grigie in cui si diramano cinquanta caverne naturali. Un complesso di spettacolari cavità carsiche caratterizzate da una ricca varietà di stalattiti e stalagmiti, con testimonianze preistoriche. La più spettacolare è sicuramente la Grotta della Bàsura, caratterizzata da formazioni calcaree dalle forme più curiose, scoperta nel 1950 da un gruppo di abitanti del luogo, alla quale si unisce la Grotta Inferiore di Santa Lucia nella quale si raggiunge il punto più profondo, a centocinquanta metri sotto la cima della montagna.
Dopo le emozioni nel sottosuolo, tra silenzi, sculture naturali e scenari d’incanto, si torna sul mare per una cena a base di pesce, con una sontuosa grigliata mista da accompagnare con un Pigato, ottimo vino bianco ligure. Mentre la notte spegne i colori di quest’angolo di Liguria appoggiamo lo sguardo sull’inconfondibile profilo della Gallinara assaporando un delizioso sciroppo di rose.
INFORMAZIONI UTILI
Dormire e mangiare

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Libri e web
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Il sito turistico della regione Liguria turismoinliguria.it/
Il sito ufficiale delle Grotte di Toirano