Sono sette piccoli paradisi emersi dal Tirreno meridionale. Sette isole che, con altri isolotti più piccoli, formano l’arcipelago delle Eolie. Dal litorale messinese, nelle giornate più limpide se ne scorgono i montuosi profili. Un invito irresistibile a raggiungerle, magari per un trekking a piedi (scopri gli itinerari a piedi più belli nella nostra news dedicata).
Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea sono la straordinaria meta di turisti di ogni parte del mondo, che ogni anno si concedono una vacanza in una delle mete più suggestive del Mediterraneo, per cultura e per un patrimonio naturalistico unico, con due vulcani in attività: Stromboli e Vulcano. Non è un caso che le Eolie appartengono alla lista di siti italiani naturalistici inseriti nella World Heritage List.

Ecco i nostri suggerimenti per un weekend a Lipari.

VENERDI SERA A LIPARI
È una lunga lingua di terra che si insinua nel Tirreno la penisola sulla quale sorge Milazzo. Cittadina storica del nord della Sicilia, si affaccia su due golfi; quello omonimo, a est, e quello di Patti a occidente. Anche da qui parte il sogno delle Eolie. Da qui salpano le imbarcazioni alla volta dell’arcipelago, dei suoi vulcani, della sua natura unica e spettacolare.
 
Il golfo di Milazzo, la vista della sua penisola che lentamente si allontana e, alle spalle, i Nebrodi, che caratterizzano il nord est della regione, sono protagonisti delle circa due ore di viaggio in un mare d’emozionante bellezza, alla volta della principale delle isole Eolie. Lipari ci accoglie nel suo vivace porticciolo, situato nella zona sud orientale. La cena con un antipasto di mare ed un buon piatto di spaghetti con le cozze fresche da accompagnare con un buon bianco locale, magari un Mamertino di Milazzo.
 
SABATO A LIPARI
Il continente è tanto lontano da questa manciata di isole siciliane. Il caldo del mattino di Lipari invita a cominciare la giornata con una buona granita al caffè. Poi si parte alla scoperta del capoluogo. La visita non può che iniziare da Marina Corta, zona dove approdano le imbarcazioni provenienti dalla Sicilia.
 
Si inizia dalla movimentata piazza Ugo Sant’Onofrio, ricca di locali, dove parte una delle strade più caratteristiche dell’intero arcipelago, via Garibaldi. Tra i vicoli del borgo la via principale è corso Vittorio Emanuele, dove è possibile fare acquisti e mescolarsi ai tanti turisti a passeggio nella parte bassa della città.
 
Interessante il patrimonio architettonico della cittadina che propone la chiesa seicentesca di San Giuseppe, situata sul mare quasi ad accogliere chi giunge sull’isola, costruita al di sopra di una cripta che custodiva le reliquie del protettore dell’arcipelago e patrono di Lipari, San Bartolomeo, festeggiato il 24 di agosto.
 
Domina l’abitato, caratterizzando l’intera zona sud orientale dell’isola, l’acropoli. Mura poderose gli fanno da cornice. È una delle mete imperdibili per chi visiti l’isola e per chi voglia respirarne la storia e la cultura. La cinta muraria affonda le sue origini nel 1560, quando Carlo V volle proteggerla dagli attacchi nemici.
 

Numerose chiese caratterizzano l’acropoli; la chiesa di Santa Caterina, risalente al periodo compreso tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, quella dell’Addolorata della prima metà del XVI secolo, quella settecentesca dell’Immacolata, quella seicentesca della Madonna delle Grazie ma soprattutto la Cattedrale dedicata a San Bartolomeo apostolo, voluta dai Normanni nel 1084, che custodisce pregevoli affreschi e stucchi del XVIII secolo e dipinti tra cui una tela attribuita a Polidoro da Caravaggio, del XVI secolo, il “Transito della Vergine”. Imperdibile il chiostro Normanno, attiguo alla cattedrale, autentico gioiello dell’acropoli, con i suoi capitelli e le decorazioni raffiguranti creature mitologiche ed animali. 
 
 

Un pranzo sostanzioso e saporito con una parmigiana di alici ed un totano alla griglia apre il pomeriggio, che ha come prima meta il Museo Archeologico Regionale Bernabò Brea, un monumento alla cultura millenaria di quest’angolo della Sicilia. Sala dopo sala l'esposizione attraversa la sezione dedicata alla preistoria, ricca di reperti provenienti dagli scavi isolani; il Padiglione Epigrafo, che conserva oggetti funerari; la sezione dedicata agli insediamenti storici delle isole minori.
Da non perdere la sezione di Archeologia Classica, dove ammirare sarcofagi in terracotta e in pietra lavica, oltre a raccolte di ceramiche di età medievale rinascimentale e reperti rinvenuti sui fondali, tra cui anfore per il trasporto d’alimenti, vasi e anfore.Rilevante la sezione di vulcanologia, che propone un percorso conoscitivo delle Eolie e delle loro caratteristiche geologiche, attraverso plastici, carte, fotografie e rocce vulcaniche locali. Cena con una ricca grigliata di pesce, da accompagnare con uno dei vini bianchi di Sicilia, magari un Alcamo. Poi finale delicato con un semifreddo all’arancia, prima di concedersi un po’ di pace davanti al mare.
 

DOMENICA , IL PASSEGGIO E LA CROCIERA

La mattinata domenicale è dedicata all’escursionismo della zona più meridionale dell’isola. La meta è l’Osservatorio Vulcanologico, da dove si gode di una vista straordinaria sulla più meridionale delle isole dell’arcipelago, Vulcano.
 
Lasciato l’abitato di Lipari ci si spinge fino all’estremo lembo meridionale, anche per apprezzare la ricca fauna locale. Alle falesie abitate dai gabbiani reali succede la chiesetta seicentesca di San Salvatore; poi il Monte Guardia ed i vigneti situati nella depressione craterica d’Urnazzo. Splendidi i panorami sul mare che accompagnano il percorso che, una volta superata la bella chiesetta di San Bartolo al Monte riporta a Lipari, dove pranziamo con un  buon piatto di pesce spada alla messinese, preparato con capperi, olive, cipolle e pomodori.
 

Pomeriggio in barca per godere, dal mare, della bellezza di Lipari, delle sue spiagge e del suo bellissimo patrimonio naturale. Partiti da Marina Corta si raggiunge il promontorio di Monte Rosa dietro il quale ecco comparire il borgo di Canneto. Qualche chilometro più a nord c’è la suggestiva Spiaggia Bianca. Imperdibile un bagno nelle sue acque color smeraldo. 
 
Lo sguardo s’appoggia sui profili di Panarea, nota come l’isola dei vip, e dell’affascinante Stromboli, caratterizzata dal cono vulcanico di quasi mille metri d’altitudine, mentre lentamente si giunge a Punta Castagna. Poco dopo ecco farsi largo la frazione d’Acquacalda, zona ventosa dell’isola
 
Mentre si costeggia la sua riva settentrionale, ecco comparire Salina, dove sono state girate alcune scene de “Il Postino”, interpretato da Massimo Troisi, terra ricca d’acqua e zona di produzione dei capperi, esportati in tutto il mondo, e delle uve pregiate per la produzione dell’ottima Malvasia eoliana.
Si torna verso il sud dell’isola costeggiandone il versante occidentale, e quando si giunge nella sua parte più meridionale ecco la scenografica spiaggia di Valle Muria, tra le più belle dell’arcipelago. Poi lo splendido scenario dei faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda, il profumo intenso del mare e, sullo sfondo, la sagoma inconfondibile dell’isola di Vulcano. Rieccoci quindi nel pittoresco borgo di Lipari, sovrastato dall’acropoli. La cena ha il sapore dei  tagliolini ai frutti di mare e di una frittura mista di pesce. E il weekend sfuma sorseggiando un bicchiere dell’ottima Malvasia locale, mentre scende la sera su Lipari.
INFORMAZIONI UTILI
 
 
Per mangiare a Lipari e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e trattorie.
 
Libri e web
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Siti utili