Avevamo già parlato di Fabriano e dei suoi dintorni, su queste stesse pagine, poco più di un anno fa (ecco l'articolo dedicato). Ma un anno è un lasso di tempo molto lungo, soprattutto se in mezzo arriva un terremoto che devasta case, paesi, esistenze. Un terremoto che fa danni ben più ampi di quelli reali. Perché le scosse del 24 agosto e di fine ottobre 2016 nel Centro Italia hanno lasciato una cicatrice nell’immaginario collettivo. Umbria, Marche e Lazio, anche in aree totalmente ignorate dal sisma e molto lontane dall’epicentro, sono viste oggi con diffidenza e paura e sono state abbandonate, anche da quel turismo che per loro è fondamentale. 
La piazza di Fabriano
FABRIANO, LA CARTA E IL PALIO
Allora oggi siamo tornati a Fabriano, alle grotte di Frasassi, nel parco della Gola della Rossa e in altri luoghi nei dintorni, bellissimi e semisconosciuti, che non hanno subito alcun danno dagli eventi sismici e aspettano i turisti per ripartire. "I terremoti passano, l’amore per il territorio resta" sintetizza il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. Terra nota da sempre per la carta, cui dedicata un bellissimo museo, città creativa dell’Unesco dal 2013, Fabriano – che vent’anni fa era città industriale, con piena occupazione e popolazione in aumento una mosca bianca – vive una seconda giovinezza col turismo, l’arma migliore e forse l’unica per combattere la crisi che anche qui si è fatta sentire.
Delle bellezze della città, avevamo parlato diffusamente; a quello vogliamo aggiungere anzitutto l’appuntamento del 24 giugno con il Palio di San Giovanni, durante il quale le quattro porte della città – del Borgo, del Piano, Cervara e Pisana – gareggiano in varie prove. Nello stemma di Fabriano si vede infatti un fabbro che batte un’incudine ed è proprio la prova di abilità nel realizzare artigianalmente chiavi in ferro il momento clou dei festeggiamenti, che iniziano il 14 giugno e prevedono anche infiorate artistiche e la sfida fra gli arcieri.
La sfida degli arcieri a Fabriano
Un’altra novità significativa è la nascita di un piccolo museo con capolavori di arte moderna e contemporanea, tra i quali Balla, De Chirico, Savinio, Burri, Fontana… è il dono fatto alla città da Ester Merloni, scomparsa a 93 anni, che ha lasciato a Fabriano la sua preziosa collezione. Oggi le opere, una quarantina, hanno trovato spazio in un’ala della Pinacoteca civica Molajoli. La disposizione degli spazi e delle opere ricalca la posizione che avevano in casa Merloni, così da restituire al visitatore la memoria e l’itinerario di visita della loro proprietaria.
"La bambina" di Giacomo Manzù, collezione Merloni, Pinacoteca Molajoli, Fabriano
Pinacoteca che, dal canto suo, sta sperimentando itinerari di visita notturni a lume di candela. Come spiega ancora il sindaco Giancarlo Sagramola, “la nostra pinacoteca ospita soprattutto opere del Trecento e del Quattrocento, che all’epoca venivano viste a lume di candela. Perché non provare allora oggi ad ammirare pale e trittici con la stessa illuminazione?”. Abbiamo provato e l’itinerario di visita, misto (prima a lume di candela poi a luce piena) si è rivelato, come previsto, molto emozionante.
La visita notturna nella Pinacoteca di Fabriano
ESPERIENZE NEL PARCO
La visita notturna alla pinacoteca è una delle nuove iniziative che Fabriano e le altre località dell’Unione montana Esino-Frasassi stanno mettendo a punto per l’estate che inizierà fra poche settimane, creando itinerari di turismo esperienziale molto particolari, ribaltando alcuni luoghi comuni. Scoprire il territorio al buio e di notte può essere un’emozione, e non ci riferiamo solo alla visita in pinacoteca, ma anche ai safari notturni organizzati dal parco della Gola della Rossa e di Frasassi (che tra l’altro festeggia i 20 anni di attività).
“Quando parliamo di safari”, spiega il direttore del parco Massimiliano Scotti, “ormai intendiamo andare a vedere e fotografare gli animali nel loro habitat naturale. Ebbene, questo si può fare benissimo senza andare in Africa. Il territorio del parco ospita cervi, caprioli, cinghiali, tassi, istrici,lepri, lupi e aquile. Alcuni si vedono più facilmente, altri come il lupo sono più schivi, ma muovendosi di notte, accompagnati da guide esperte e da volontari che conoscono il territorio, non è affatto difficile incotrarli. Cervi e caprioli sono più semplici da avvistare, perché se illuminati si immobilizzano, a differenza dei cinghiali e dei predatori che fuggono immediatamente".
Ma la proposta di visita in fuoristrada, lungo strade e sentieri del parco, con brevi tragitti a piedi armati di torcia, è un altro modo sorprendente di vivere un territorio incontaminato. Speciali pacchetti turistici sono in via di definizione, per restare aggiornati basta consultare il sito ufficiale del parco.

 
I BORGHI: SERRA SAN QUIRICO E SASSOFERRATO
Il piccolo Comune di Serra San Quirico è un’altra tappa importante di questo tour, perché riserva piccole sorprese soprattutto sul versante artistico e architettonico. Il paese – Bandiera arancione Tci – è noto soprattutto per le caratteristiche copertelle, camminamenti coperti e porticati a ridosso delle mura, sovrastati da abitazioni. Fra le chiese cittadine da non perdere sono quella di S. Filippo Neri, con una insolita balconata lignea di fattura eccellente, e soprattutto quella di S. Lucia, uno dei migliori esempi di barocco seicentesco di tutta la regione.
Il borgo di Serra San Quirico
 
La grande storia ha invece lasciato il segno a Sassoferrato, l’antica Sentinum romana. Qui infatti nel 295 a.C. i Romani si imposero nella cosiddetta Battaglia delle Nazioni, quando sconfissero un'alleanza di sanniti, galli etruschi e umbri, iniziando la loro espansione militare nella penisola  e poi sul bacino del Mediterraneo. Un plastico della battaglia è visibile nel museo civico archeologico, che custodisce anche reperti e pavimenti musivi di epoca romana, oltre a una preziosissima raccolta di reliquari bizantini e fiamminghi, tra cui l’Icona di San Demetrio. Si tratta di un mosaico su supporto ligneo rivestito in lamina d’argento sbalzato e dorato. Per il suo valore l’opera è molto richiesta ed è stata esposta a New York e a Salonicco, città greca di cui San Demetrio è il patrono.
I reliquiari nel Museo archeologico di Sassoferrato
NELLE GROTTE DI FRASASSI
L’ultima tappa del tour è forse la più suggestiva. Ci porta sottoterra, nelle viscere della montagna. Il Comune è quello di Genga e le grotte che visitiamo sono quelle, celeberrime, di Frasassi. Un luogo magico, fatto di ambienti giganteschi, concrezioni calcaree, stalattiti maestose, colonne di candida roccia e altri elementi sospesi fra la realtà e il sogno. Minuscoli laghetti, altissime volte in cui si perde la percezione della profondità, stanza in cui il buio è assoluto poiché non filtra alcuna luce. In questo mondo parallelo, alla classica visita guidata di 45 minuti le grotte propongono due diversi itinerari di visita speleologica, con tutta l’attrezzatura professionale: tuta integrale, torcia frontale e stivali.
I percorsi sono fisicamente impegnativi (in particolare quello rosso, che dura 4 ore) e prevedono alcuni passaggi in cui essere snelli e agili sicuramente aiuta, ma hanno l’enorme pregio di regalare la sensazione di esplorare davvero le grotte. Non ci sono corrimani né sentieri, non c’è illuminazione esterna: sono le due guide, una in testa e una in coda al gruppo, a condurci all’interno della montagna (parlavamo di questa esperienza anche sul blog Viaggiare per gioco).  Al termine, ripercorrerete il lungo tunnel artificiale che dà accesso alla grotta (l’ingresso naturale prevederebbe di calarsi nel vuoto per 60 metri…) con occhi diversi. Magari esclamando, come Dante “e quindi uscimmo riveder le stelle”.  
Il percorso speleo nelle grotte di Frasassi
 
INFORMAZIONI
- L'ufficio del turismo di Fabriano (fabrianoturismo.it), fornisce informazioni sulla città, le strutture recettive e i dintorni
- Per prenotare escursioni e visite guidate all'interno delle grotte di Frasassi si può consultare il sito dedicato www.frasassi.com.
- Per tutte le informazioni sul Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, consultare il sito www.parcogolarossa.it. I pacchetti turistici di Frasassi Experience saranno disponibili a breve sul sito.
- Per partire, indispensabile la Guida Verde Touring Marche: da comprare scontata sul nostro store!
 
Dormire. Noi siamo stati ospitati all’Hotel Le Muse, un elegante albergo nel centro storico di Fabriano, ospitato in uno splendido palazzo del XV secolo, affacciato su via Cavour. Altri indirizzi sotto.
Mangiare. Ci teniamo a segnalare due luoghi che abbiamo provato: il primo è La taverna del Palazzo, a Fabriano, in via Balbo (tel. 392.3896541): cucina tradizionale marchigiana rivisitata in modo creativo in un'ambiente caldo e accogliente, e soprattutto l'agriturismo Antico muro a Sassoferrato. Un antico casolare restaurato all'interno del parco archeologico di Sentiunm offre cucina casalinga, secodno i dettami della tradizione. Semplicità e materie prime di qualità, queste le linee guida. Da provare la pasta fresca e l'agnello arrosto.
 
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