Trovare una Vespa in garage, rimetterla a posto e partire, in due, verso Capo Nord. Per qualcuno un sogno, per altri una pazzia. Per Filippo Logli, il 29enne autore del viaggio e del libro In Vespa a Capo Nord (Exorma edizioni) un viaggio come gli altri. Del resto, da chi ha attraversato l'oceano in barca a vela e il Sudamerica in autostop, non ci si può aspettare una vacanza rilassante.

«Non è un hobby, non è soltanto una passione. Viaggio perché non potrei fare altrimenti», scrive Filippo nel prologo al libro.
Ma chi è questo ragazzo che ha nemmeno trent'anni ha già girato mezzo mondo? Filippo Logli (classe 1985) vive a Pontedera, parla cinque lingue. Ha trascorso quattro anni viaggiando da solo, andando dal Venezuela alla Terra del Fuoco in autostop e nel 2010 ha affrontato una traversata oceanica in barca a vela.
Detto così, il progetto di un viaggio in Vespa a Capo Nord sembra quasi una passeggiata: naturalmente non è così. Nemmeno per un viaggiatore incallito come lui.

Il ragazzo è anche molto concreto: per prima cosa cerca degli sponsor. A dimostrazione che sa che entusiasmo ed energia non bastano. Ne trova parecchi e con il supporto anche del Vespa Club di Pontedera si prepara a partire. Il progetto è comunque low cost e come in altre occasioni Filippo ricorre al couch surfing.
Poi cerca un compagno di viaggio e sceglie Alessandro, routard giramondo come lui. E annota sul diario, che poi diventa il blog e infine il libro, le prime preoccupazioni: «Due persone con due zaini e tutti i pezzi di ricambio che mi devo portare: non rischio di fondere il motore?» Gli risponde Roberto F., collaudatore Piaggio in pensione, un’autorità in fatto di meccanica. «Vai tranquillo, per la Vespa garantisco io. Per voi no!».

L'itinerario si delinea. Scrive ancora Filippo: «Non seguirò lo stesso percorso all’andata e al ritorno. È qualcosa che cerco sempre di evitare quando viaggio, saliremo per Austria, Germania, Danimarca, Svezia e infine Norvegia e, una volta raggiunto il Comune di Nordkapp dove sosteremo per qualche giorno, ridiscenderemo per tutta la Norvegia, poi per la Danimarca, la Germania e la Svizzera. Per un totale di circa diecimila chilometri. » Per la precisione saranno 9.680 km percorsi in 34 giorni.

Qual è stato il momento più difficile? «Credo il primo impatto con il freddo del Nord, il freddo vero. All'andata eravamo in Svezia, su un passo di montagna. Pioveva a dirotto da ore, c'era vento, eravamo fradici e non c'era un posto dove ripararci, niente di niente. E' in queste situazioni che sento uno stimolo, il gusto della sfida, e dico a me stesso devo andare avanti, dimostrare che ce la posso fare, e infatti ce l'abbiamo fatta.»

E quello più emozionante?
Anche qui, ce ne sono stati parecchi. Te ne dico due: quando abbiamo fatto 11 chilometri a  piedi nella neve, per raggiungere quel fiordo in Norvegia dove abbiamo fatto la foto. E poi l'arrivo al villaggio poco prima di Capo Nord, quando abbiamo fatto la nostra prima vera sauna finlandese. Uscire dalla sauna e tuffarci nell'acqua gelata come abbiamo visto afre agli altri ragazzi del posto è stato un rito di iniziazione  intenso e bellissimo.

La Vespa che lo ha accompagnato è ora ferma nel Museo Piaggio. Lui, ovviamente, no. «Per me ci sono due tipi di viaggio, quelli per lavoro, nel senso che sono istruttore di sub e quindi cerco sempre posti di mare dove andare. In questo momento sto cercando agli antipodi, Australia o giù di lì, per i prossimi mesi. Ma sto già pennsando al prossimo viaggio vero che voglio fare, anche se il progetto è tutto da definire. L'intenzione è girare fra Africa e Medio Oriente in fuoristrada…». Una passeggiata, insomma.

Bhe, buon viaggio Filippo. Almeno stavolta troverai caldo.