Riflettori accesi sul Delta del Po con un convegno partecipato da esponenti della comunità scientifica ed esperti delle comunità locali. Non solo studio ma anche stimoli per la comunità sul futuro del più grande sistema di aree umide del nostro Paese.
Touring Club Italiano, Legambiente, Wwf e le molte assciazioni che hanno promosso la giornata di confronto ritengono che il Delta del Po possa diventare un’area pilota su scala nazionale ed internazionale dove sperimentare forme di tutela e gestione integrata e dinamica della biodiversità e del territorio. Le misure dovrebbero tenere conto delle necessarie misure di adattamento ai cambiamenti climatici, mirando ad abbattere l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, attraverso politiche attive sostenibili di riconversione e ottimizzazione degli impianti industriali e dell’apparto produttivo e delle pratiche agricole, anche attraverso la promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica.
Il Delta in provincia di Rovigo
Per migliorare la capacità di intervento istituzionale le Associazioni promotrici propongono un Patto territoriale che promuova una migliore gestione e valorizzazione, concordate e convergenti con la società civile, di una zona umida di importanza internazionale. Sul Delta è indispensabile sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell’economia che superi le lavorazioni inquinanti (dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle) e rinnovi le attività tradizionali sostenibili (legate alla piccola pesca e dilettantistica) in un quadro di promozione ecoturistica internazionale nei mercati più ricchi del Nord e Centro Europa.
Tutte le associazioni promotrici del convegno credono che le istituzioni debbano rafforzare la loro capacità di fare sistema, come dimostra il successo della proposta MAB UNESCO, tenendo conto dei saperi e delle proposte delle popolazioni locali e della necessità di tutelare un patrimonio unico al mondo.
IL CONVEGNO DEL 7 OTTOBRE
Il convegno, cui parteciperanno autorevoli esponenti della comunità scientifica ed esperti delle comunità locali, vuole offrire al pubblico riflessioni e spunti sul futuro del Delta in un momento in cui c’è una forte attenzione sulla conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico, costituito dal più grande sistema di aree umide del nostro paese alla foce del più importante fiume della Penisola.
 
Ecco il programma:
- 9.30 registrazione partecipanti 
- 10.00 Introduzione - Stefano Lenzi, a nome delle 14 Associazioni promotrici 
- 10.10 Valori scientifici, ambientali e culturali della biodiversità del Delta – Riflessioni per il futuro – Introduce il tema: Stefano Mazzotti, direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara 
- 10.25 La tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico dell’area del Delta - Introduce il tema: Carlo Magnani, direttore del Dipartimento Culture del Progetto dello IUAV di Venezia 
- 10.40 Il fiume Po, effetto dei cambiamenti climatici sui regimi di piena e di magra - Introduce il tema: Ezio Todini, presidente Società Idrologica Italiana, già ordinario di Idrologia presso la facoltà di Ingegneria della Università di Bologna 
- 10.55 Sviluppo sostenibile, green economy, attori del cambiamento economico e sociale nell’area del Delta - Introduce il tema: Walter Sancassiani, Focus Lab, esperto di Green Economy, CSR e stakeholder engagement 
- 11.10 “Visioni di futuro degli attori dell’area del Delta”, con i contributi di varie associazioni, tra cui il Touring Club Italiano nella persona della vicepresidente Claudia Sorlini 
- 13.20 Conclusioni e saluti