La chiesa risale al XVI secolo, risulta incompiuta nella facciata ma racchiude un interno impreziosito nella navata centrale dalla prospettiva di finte architetture di Tommaso Sandrini e ricco di opere dei primi decenni del Seicento. Leggibile come banco di prova per artisti di lì a poco impegnati nel santuario della Beata Vergine della Ghiara, mette in mostra tra l’altro due grandi tele di Alessandro Tiarini (“Transito di S. Giovanni” e “Martirio di S. Giovanni”) ai lati del presbiterio e un “Mortorio di Cristo”, gruppo policromo in terracotta attribuito a Guido Mazzoni.