Il museo ha sede presso l'ex monastero degli Olivetani di S. Bartolomeo, eretto alla fine del XV secolo dai monaci Umiliati e recentemente restaurato. Scopo del museo è la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico, storico, etnografico, culturale e ambientale del Polesine, terra profondamente legata ai due maggiori fiumi italiani, il Po e l'Adige, e caratterizzata dal delta del Po. Sono attualmente aperte al pubblico le sezioni dedicate alle testimonianze archeologiche dell'età del Bronzo e del Ferro in area polesana e una nuova sezione dedicata all'età romana. Alla tradizionale sequenza di vetrine e oggetti si affiancano installazioni multimediali, ambientazioni scenografiche, diorami e plastici. Nel primo settore sono presentate le significative realtà insediative di Canàr, Larda di Gavello e Frattesina di Fratta Polesine; per quanto riguarda l'età del Ferro l'attenzione è rivolta alla presenza etrusca nell'entroterra di Adria, documentata dalla necropoli di Balone e dall'insediamento di San Cassiano. Il nucleo espositivo dedicato all'epoca romana offre ampie panoramiche della presenza insediativa in area polesana tra il II secolo a.C. e il II secolo d.C., illustrando la graduale espansione dell'impero romano e le conseguenti esportazioni dei modelli culturali, sociali ed economici nei territori conquistati. Di recente apertura un deposito-laboratorio etnografico che espone strumenti e oggetti della civiltà contadina del Polesine tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento