A Villanova, tra scorci e paesaggi di rara bellezza, si aprono grotte d’origine carsica che si snodano per almeno 14 km nel ventre delle Prealpi Giulie. Tre le cavità adiacenti: le grotte Dovizia e Feruglio, e la<br>Grotta nuova. Quest’ultima, lunga 7 km, è la più estesa d’Italia. La si può visitare da marzo alla fine di novembre, con guide che su percorsi appositamente pavimentati conducono attraverso gli ambienti illuminati artificialmente: la sala del Laghetto, con uno specchio d’acqua che riflette un grande dente roccioso sporgente dal soffitto (la sala, tra l’altro, ha un’ottima acustica ed è utilizzata per singolari ‘concerti in grotta’); il ramo della Madonnina (una statuetta collocata dai primi esploratori), con il Corridoio magico, cunicolo adorno di stalagmiti; il ramo del Paradiso, così chiamato per la bellezza delle forme e dei colori delle concrezioni; la sala della Grande Frana, dove è stata sistemata una riproduzione a grandezza naturale dell’Ursus spelæus, specie che popolava la zona fino a 10-12.000 anni fa e di cui sono stati trovati resti fossili nell’abisso di Vigant, a breve distanza da Villanova.<br>Su prenotazione, con attrezzature messe a disposizione dalle guide (tute, stivali, caschi con illuminazione), è possibile anche una visita approfondita, verso le zone più interne della cavità.