Pregevole monumento isolato su un colle che domina la regione del Meilogu. Edificata in più tempi, a partire dall’XI secolo, in stile romanico pisano, già sede vescovile, ha larga facciata in pietra a due colori segnata da archi e lesene disposti su tre piani orizzontali. L’uso della pietra di due colori torna anche nelle colonne e negli archi dell’interno, a tre navate, con volte a crociera in trachite nera. È l’unico complesso religioso extraurbano in Sardegna ad aver riavuto vita: dal 1970, nei locali adiacenti, una comunità di benedettini ha attivato un apprezzato laboratorio di restauro del libro e organizza incontri e soggiorni di segno spirituale. Lo precede Bonnànaro, borgo agricolo famoso per le ciliegie e per il vino, che ha legato il suo nome a una delle culture nuragico-arcaiche più diffuse in Sardegna.