Chiusa entro ampio recinto, l’abbazia detta anche di Cabuàbbas fu fondata nel 1147 (e consacrata due anni dopo) dai cistercensi inviati da Bernardo di Chiaravalle, su richiesta di Gonario II giudice di Torres (che diventerà beato dell’Ordine cistercense). Il monastero rivestì un ruolo di primaria importanza nel rinnovamento agrario del territorio esteso dal Màrghine alla Planargia, con la realizzazione di unità aziendali autosufficienti (le grange) a carattere agropastorale e artigiano. Per la visita di quello che è tra i più antichi esempi di architettura cistercense in Europa è necessario rivolgersi preventivamente al parroco di Sindìa. Dell’antico complesso rimangono i resti della chiesa, di imponente e suggestiva rusticità: parte del coro quadrato, il braccio sinistro del transetto con due cappelle e la sagrestia, tutti coperti da possenti volte a botte secondo i modi del romanico borgognone. Del primitivo monastero, invece, sono visibili soltanto le fondamenta dell’aula capitolare e del chiostro, portati alla luce dagli scavi del 1964.