A sud della spiaggia di Cala Gonone, raggiungibile con un tratto d’asfalto e un ripido sentiero, si apre la grotta del Bue Marino, una delle più ampie e suggestive della Sardegna, che deriva il nome dall’essere stata uno degli ultimi rifugi mediterranei della foca monaca (nella parlata locale su boe marinu), da tempo scomparsa in questo tratto di costa. Ha uno sviluppo di circa 5 km e la visita (guidata; sconsigliata nei giorni di Ferragosto per l’eccessivo affollamento) si svolge su un percorso attrezzato e illuminato per circa 1200 m. Le infinite fantastiche concrezioni che si specchiano nei laghetti interni creano effetti di grande suggestione. Segue Cala Fuili; un tratto di costa impervia la separa dalla più grande Cala Luna o Cala llune.