Nel territorio di Sgonico, vicino alla località di Borgo Grotta Gigante, si trova questa immensa cavità scoperta nel 1840 da Antonio Federico Lindner, precursore della speleologia moderna. Il luogo fu reso accessibile al pubblico nel 1908 grazie a una serie di ardite scale e passerelle e a un sistema di illuminazione in parte a candele, in parte a lampade ad acetilene; nel 1957 fu inaugurato il primo impianto di illuminazione elettrica, in seguito migliorato fino all’attuale versione capace di mettere in evidenza in modo affascinante le caratteristiche salienti del sito. Oltre alle visite, la Grotta Gigante ospita attrezzature scientifiche: una centrale sismografica e un grande pendolo per rendere misurabili gli effetti delle maree marine e delle piene delle acque sotterranee sulla struttura. Presso l’ingresso della cavità si trova anche il Museo speleologico.<br>Vi si ammirano la cosiddetta Grande sala, la caverna centrale - 389 m di lunghezza, 65 di larghezza, 107 di altezza - che potrebbe contenere la basilica romana di S. Pietro (è la più grande cavità del mondo aperta ai turisti); imponenti stalagmiti dalla forma singolarissima tra le quali svetta la colonna Ruggero, alta ben 12 m per 4 di diametro; la sala dell’Altare, una piccola caverna laterale caratterizzata da grandi stalattiti e da una vaschetta calcitica con acqua. Verso l’uscita dalla cavità si osserva lo scheletro di un Ursus speleus, che nella preistoria contese gli spazi delle grotte ai primi umani che abitavano questi luoghi, e subito al di fuori, in una breve forra, un piccolo giardino botanico con la vegetazione peculiare degli ingressi delle voragini carsiche.