Il nome è in omaggio a Maria Brignole-Sale che fu artefice di alcuni interventi sull’edificio costruito a cavallo tra i secoli XVII-XVIII e ristrutturato già nel 1780; a lei si deve soprattutto della sistemazione del giardino, di proprietà comunale e aperto al pubblico, comprensivo di un settore all’italiana antistante al palazzo e di un immenso (25 ettari) parco a monte della dimora. Pini, lecci e olmi gli conferiscono un aspetto quasi montano, con finti rustici, marmi sparsi e altre concessioni al gusto neoclassico che fanno da sfondo alle corse di daini e caprette tibetane. Una lunga ascesa porta al santuario di Nostra Signora delle Grazie che, documentato dal 1205 con il titolo di S. Nicolò, venne rifatto in stile neogotico per volere della duchessa di Galliera, qui sepolta nel 1888.