Anticamente detta «Pratalea» perché attorniata da prati, è un monumentale e rilevante complesso benedettino, costruito in un suggestivo recesso dei Colli Euganei, fondato nel sec. XII e riedificato quasi totalmente nei sec. XV-XVI. Una scalea precede la chiesa dell'Assunta, eretta nel 1490-1560 su probabile disegno di Tullio Lombardo; La sempice e armoniosa facciata è spartita da lesene ioniche in tre campate maggiori e due minori, corrispondenti alle navate e alle cappelle interne, con coronamento a volute; il portale maggiore è attribuito ad Andrea Moroni (1548). Dietro la facciata sporgono la cupola cilindrica e il campanile romanico, unico resto della chiesa primitiva, iniziato nel 1292, crollato nel 1299 e subito ricostruito; la parte superiore, demolita da un fulmine nel 1795, fu sistemata con una merlatura. L'interno, che si presenta come un perfetto organismo rinascimentale, è a croce latina, diviso in tre navate da snelli pilastri ionici poggianti su alti plinti; si aprono cinque cappelle per lato, profonde come il transetto. All'incrocio del transetto con la navata maggiore si leva la luminosa cupola (c. 1560). I dipinti presenti all’interno sono di scuola veneta del '500; sopra l'altare maggiore Crocifisso ligneo del sec. XIV; nel catino dell'abside affreschi di Domenico Campagnola. Sul fianco destro della chiesa è l'ingresso al monastero, con il chiostro pensile ricostruito nelle attuali forme a partire dal 1469, secondo un'articolazione in quattro chiostri. Dal portale lombardesco con belle candeliere si accede al chiostro botanico (così denominato perché vi si trovava l'orto dei Semplici), ad arcate su colonne alternate in rosso di Verona e in pietra d'Istria che circondano un giardino all'italiana. Uno scalone monumentale (1712) sale al chiostro pensile (c. 1495, attribuito a Tullio Lombardo), allo stesso livello della chiesa, con elegantissimo pozzale di gusto sansovinesco. Sotto le arcate, un bel portale (pure attribuito a Tullio Lombardo) tra due lavabi intarsiati di gusto lombardesco (sec. XV) introduce al *refettorio grande, vasta e luminosa sala rettangolare; sulla parete di fondo, *Crocifissione di Bartolomeo Montagna (1490-1500); dietro mense di noce, magnifici stalli lignei barocchi, sormontati da intagli di Bartolomeo Biasi (1726-30; di Giovanni Marchiori la statua della Madonna e un gruppo di angeli). Oltre le zone di clausura si trovano la biblioteca vecchia , riservata agli studiosi, con tele dello Zelotti nel soffitto, la sala capitolare con un grande affresco di Girolamo del Santo e il chiostro doppio a portico e loggia (1461).