Si era agli inizi dell’anno Mille quando S. Romualdo, monaco ravennate, venne a Camaldoli per fondare un ospizio e riformare l’ordine benedettino. Immersi in una delle più belle foreste d’Europa, il monastero e il piccolo eremo, distanti circa tre chilometri l’uno dall’altro, sono ancora abitati da un drappello di monaci appartenenti alla congregazione camaldolese. Le venti celle dell’eremo conservano l’aspetto medievale, tutte uguali con un minuscolo giardino rivolto a sud in cerca di luce e calore. Del monastero si ricordano la chiesa con le tele del Vasari, l’antica farmacia, dove è possibile acquistare prodotti fatti con la ricetta originale dei monaci, la foresteria con la preziosa biblioteca. A una ventina di minuti a piedi s’incontra il celebre castagno Miraglia, superbo esemplare vecchio di almeno 500 anni e completamente cavo all’interno.