Nel luogo della pieve romanica di S. Maria Assunta, l’edificio è stato costruito a partire dal 1290, come ricorda un’epigrafe sopra il portale, con la direzione dell’architetto e scultore Giovanni Griglio.<br>Gravemente danneggiato dal terremoto nel 1976 (crollarono la navata destra e il campanile), appare oggi completamente ripristinato. Nel muro del sagrato sono collocati bassorilievi d’epoca romana (II-III secolo). La facciata ha tre rosoni, di cui quello centrale, opera dello scultore Buceta (prima metà del Trecento), racchiude un motivo decorativo con due file di colonnine a raggiera e due giri di archi che si intrecciano. La galleria sotto la cornice marcapiano ospita sculture di Giovanni Griglio, a cui si deve anche il colossale S. Cristoforo che occupa il campo destro della facciata. Nel campo sinistro sono radunati, in seguito a un rimaneggiamento ottocentesco, vari bassorilievi prima disposti intorno al portale romanico e come questo appartenenti all’antica pieve. A sinistra della facciata è stato ricostruito il campanile innalzato nel 1341-69 da Nicolò e Domenico, figli di Giovanni Griglio.<br>Simbolo della devastazione subìta con il terremoto è rimasto il Crocifisso ligneo del Quattrocento che fu estratto dalle macerie irrimediabilmente rovinato e ora è posto nel presbiterio.<br>Nella cappella feriale il fonte battesimale, con delfini in bassorilievo del IX-X secolo, è ricavato da un’ara funeraria romana. Nella cantoria sono collocate tele cinquecentesche, mentre l’altare maggiore reca un paliotto in marmo seicentesco. Del 1391 è l’ancona lignea di Andrea Moranzone, con episodi del Vecchio e Nuovo Testamento.<br>Durante i lavori di restauro sono stati portati alla luce resti di affreschi romanici e gotici. Affrescato è anche il sacello di S. Michele e S. Giovanni Battista, opera del gemonese Nicolò di Giacomo (metà del Trecento).