Da viale XX Settembre, oltrepassando un portale settecentesco in pietra e percorrendo un luogo viale d’accesso, si accede alla nobile dimora costruita dalla famiglia Strassoldo tra il 1593 e il 1598.<br>La facciata, incentrata su un portico a quattro colonne di provenienza aquileiese, è affiancata da due ali settecentesche in doppio loggiato. Della residenza si possono visitare sia il parco all’inglese (esteso su circa cinque ettari, con essenze arboree, statue e architetture da giardino) sia una quindicina di sale con gli arredi originali dell’Ottocento e numerose collezioni. Tra le opere di maggior rilievo, dipinti e sculture dal XVI al XX secolo (Tiziano, Lavinia e Prospero Fontana, Justus Susterman), disegni, stampe (Carracci e Rembrandt), monete, gioielli, orologi, abiti d’epoca, pizzi, tessuti antichi, argenti, porcellane, ceramiche, mobili e tappeti.<br>A questi oggetti si aggiungono, depositati presso l’Archivio di Stato, documenti dal XIII al XX secolo e oltre 22 000 volumi, con incunaboli, cinquecentine e manoscritti.È il patrimonio in cui si esprime la storia famigliare dei Coronini, che a fine Settecento succedettero agli Strassoldo, e che Guglielmo Coronini Cronberg, uomo colto, raffinato e curioso, nel 1990 ha lasciato alla fondazione che gestisce la splendida dimora, una delle realtà culturali più importanti della regione. In una stanza del palazzo morì, nel 1836, Carlo X di Borbone, re di Francia in esilio, mentre soggiornava in vacanza ospite dei Coronini.