Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus (Piccola ma adatta a me, non tributaria ad alcuno, non misera e tuttavia fabbricata col mio denaro). Questa, l'iscrizione latina presente sulla facciata della casa dove Ludovico Ariosto (Ferrara 1474 - 1533), trascorse gli ultimi anni della sua non facile esistenza dedicandosi alla terza e definitiva edizione dell'Orlando Furioso, uscita un anno prima della sua morte. L'abitazione, realizzata probabilmente su disegno di Girolamo da Carpi, presenta una facciata in mattoni a vista, semplice ma elegante. Al primo piano è allestito un piccolo museo dedicato al poeta in cui sono conservati il calco in bronzo del suo calamaio, alcune edizioni delle sue opere e molte medaglie che lo rappresentano. In alcuni registri dei visitatori sono evidenziate le firme del re Vittorio Emanuele III, di Giuseppe Verdi, Alberto Moravia, Elsa Morante e Giorgio Bassani. In una vetrina del piccolo corridoio centrale è conservata la preziosa edizione dell'Orlando Furioso illustrata da Gustave Doré, del 1881. Sul retro della casa si trova un giardino creato all’epoca del poeta, oggi utilizzato per concerti.